Che voi ci crediate o meno, ci sono omosessuali che votano Matteo Salvini e Giorgia Meloni, che appoggiano Donald Trump negli Usa e Marine Le Pen in Francia.
Capire cosa passi per la testa di questi gay e di queste lesbiche è arduo, se non impossibile, ma l’appartenenza politica non conosce spesso logica, buonsenso, amor proprio. L’ultimo incredibile esempio arriva dal Brasile, che ha visto pochi giorni fa trionfare alle elezioni presidenziali l’estremista Jair Bolsonaro, ex capitano dell’esercito, nostalgico della dittatura militare, antiabortista, favorevole a tortura, pena di morte soprattutto dichiaratamente omofobo. Eppure Bolsonaro ha dei sostenitori omosessuali.
‘Gays com Bolsonaro’ è un gruppo social che su Instagram conta oltre 22.000 follower. ‘La nostra bandiera non è la sessualità ma è il Brasile. A sostegno del 38° Presidente del Brasile’, recita la dicitura in testa alla pagina, con centinaia di foto che incitano l’uomo nero che spaventa il mondo intero. Nell’ultima immagine pubblicata, probabilmente la più spiazzante, c’è una coppia di ragazzi che si tiene la mano. Sorridono.
Sulle loro spalle c’è una bandiera rainbow, come se fosse un mantello. Sulle t-shirt, inequivocabili, due stampe che inneggiano a Bolsonero. Sono suoi elettori, suoi sostenitori. Sono omosessuali ma appoggiano un uomo che ha confessato che preferirebbe ‘un figlio morto, piuttosto che omosessuale’, oltre ad ammettere che ‘attaccherebbe due uomini, se li vedesse baciarsi in strada’. Eppure loro, quei due uomini che rischierebbero le botte, davanti al loro ‘leader’, lo difendono.
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1) I gay possono votare per omofobi, se questi ultimi espongono idee economiche ritenute migliori. 2) Può essere una provocazione. 3) Essere LGBT non significa votare a sinistra, per le motivazioni del punto 1.