Karèn Shainyan, 39 anni, editore e scrittore di Mosca, è uno youtuber dichiaratamente gay che presenta on line uno spettacolo chiamato Straight Talk with Gay People. Per incoraggiare le celebrità russe ad abbracciare la comunità LGBT, Karèn ha intervistato celebrità di alto profilo LGBT + di diversi Paesi stranieri, come ad esempio Cynthia Nixon, ex volto di Sex and the City, e Billy Porter, tra i protagonist di Pose.
Nonostante la crescente e violenta omofobia in Russia, Shainyan non ha mai taciuto la propria omosessualità, perché convinto che solo attraverso l’informazione, l’istruzione e la verità la popolazione russa possa essere liberata da tanto odio. Queste le sue parole al Daily Beast: “L’ignoranza e l’indifferenza sono le ragioni chiave dietro la peggiore omofobia”. “Per le celebrità russe, fare coming out significa lanciare un messaggio politico, un grido per avere determinati diritti. Ma un coming out pubblico significherebbe un’immediata enorme perdita lavorativa”.
In pochi mesi, le interviste fatte alla Nixon e a Porter hanno raccolto oltre 3 milioni di click. Un format, quello di Straight Talk with Gay People, nato per “attirare l’attenzione di un pubblico più vasto possibile, abbattendo tutti i luoghi comuni sull’omosessualità. Quando i russi sentono la parola “gay”, questa proviene sempre da due poli, ovvero dagli omofobi e dalla propaganda statale o dagli attivisti LGBT. Questi sono due contesti radicali, mentre nella realtà diversi milioni di persone LGBT + russe sono silenziate, non sono rappresentate nello spazio pubblico. Se applichiamo le solite statistiche, nel nostro Paese potrebbero esserci fino a 10 milioni di lesbiche, gay, transgender, queer o bisessuali“.
Shainyan, attualmente single, è papà di due bambini di nove e un anno, avuti con due amiche lesbiche. Uno dei due vive con sua madre a Kiev, e da quando Karèn ha iniziato la serie YouTube viene volutamente tenuto distante da Mosca, per questioni di sicurezza personale. L’anno scorso, come dimenticarlo, due papà gay sono fuggiti dalla Russia perché terrorizzati dal fatto che governo potesse portare via i loro figli adottivi. Vladimir Putin ha vietato la “propaganda gay” nel 2013. Da allora, i crimini di odio contro la comunità LGBT sono raddoppiati.
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