Ancora un’occasione mancata da parte del Partito Popolare Europeo, di schierarsi a favore dei diritti umani. Ieri, infatti, l’assemblea di Bruxelles ha approvato una Risoluzione d’urgenza cofirmata dai gruppi socialista, liberale, verde, comunista e conservatore-riformista per condannate la violenza contro le donne lesbiche e promuovere i diritti delle persone lgbti in Africa.
Nella prima versione, la risoluzione portava la firma anche del gruppop del PPE che, però, l’ha ritirata dopo una riunione interna nella quale ha prevalso la linea più conservatrice.
La risoluzione é stata approvata con 53 voti favorevoli, 24 contrari e 4 astenuti. "I pochissimi deputati italiani che hanno partecipato al voto – fa sapere l’associazione radicale Certi Diritti – si sono divisi tra contrari ed astenuti: Mario Mauro (capodelegazione del PdL al PE) e Silvestris (PPE) hanno votato contro, mentre Angelilli (PPE, vice-presidente del PE) si é astenuta".
Il testo della Risoluzione condanna la situazione di violenza, discriminazione e stigmatizzazione delle persone lgbti in Africa, in particolare la pratica degli "stupri correttivi" sulle donne lesbiche, chiede la depenalizzazione mondiale dell’omosessualità, la fine delle persecuzioni e condanna il ruolo dei gruppi religiosi fondamentalisti nell’alimentare odio e violenza. "La situazione in Camerun, Sud Africa, Liberia, Malawi, Uganda, Nigeria viene indicata come particolarmente preoccupante – ricorda ancora la nota di Certi Diritti -. Il Parlamento Europeo chiede all’Unione Europea di continuare a sostenere l’azione delle ONG per i diritti delle persone lgbti e di fare pressione sugli Stati africani affinché siano interrotte violenze, discriminazioni e persecuzioni".
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