43enne sollevatrice di pesi transgender della Nuova Zelanda, Laurel Hubbard ha fatto la storia, diventando la prima atleta transgender di sempre a qualificarsi per le prossime olimpiadi nonché l’atleta più anziana nella categoria di sollevamento pesi femminile. Bisogna ora capire se la Nuova Zelanda deciderà di andare a Tokyo con Laurel.
“L’NZOC può confermare che è molto probabile che i sistemi di qualificazione della federazione internazionale (IF) riveduti permetteranno ad un certo numero di sollevatori di pesi neozelandesi, tra cui l’atleta transgender dei Giochi del Commonwealth Laurel Hubbard, di avere assegnato un posto in quota IF per Tokyo 2020”, hanno precisato dal Comitato Olimpico della Nuova Zelanda.
Regolamento alla mano, da poco modificato e approvato anche dal Comitato Olimpico Internazionale (CIO), Hubbard ha ottenuto il pass. La 43enne aveva già gareggiato nelle gare di sollevamento pesi maschile, prima di intraprendere la transizione MtoF nel 2013. Da 5 anni Hubbard gareggia nella categoria femminile, con tanto di argento conquistato ai campionati mondiali dei pesi massimi del 2017. Il CIO ha emesso nuove linee guida a fine 2015, specificando l’idoneità di atleti MtoF, se i loro livelli di testosterone siano al di sotto di 10 nanomoli per litro per almeno 12 mesi.
“Le regole che mi hanno permesso di competere sono entrate in vigore per la prima volta nel 2003”, ha sottolineato Laurel. “10 anni fa il mondo non era forse pronto per un’atleta come me. E forse non lo è ancora oggi. Ma ho avuto la sensazione che le persone fossero disposte a considerarmi per queste competizioni, sembrava il momento giusto per rimettermi gli stivali e salire in piattaforma. Ora non voglio fermarmi.”
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