Sabine Pigalle è un’artista visivo che lavora principalmente con “la manipolazione digitale” e appartiene ad un movimento di nuova generazione che esplora le frontiere tra realtà e finzione mescolando e fondendo elementi di più dipinti insieme.
Classe 63, dopo gli studi alla Sorbonne ha lavorato per 4 anni con Helmut Newton concentrandonsi sulla fotografia di moda; attualmente vive e lavora a Parigi; ci racconta che attraverso le tecniche digitali vuole rivisitare la storia dell’arte: “Il mio vocabolario plastico riguarda l’ibridazione, riguarda la rottura. Creo chimere fluttuanti tra realtà e regno virtuale, (In paleontologia, una chimera è un fossile costituito da parti di più specie a seguito di errore o falsificazione volontaria: anche le mie raffigurazioni riattivano la memoria delle opere non esistenti)”
E proprio nel suo ultimo progetto troviamo una serie di dame dall’aspetto pittoresco con volti maschili con le quali ci vuole far riflettere sul contrasto tra i canoni visivi dettati dalla società e ciò che possiamo e vogliamo essere: delle chimere indefinite libere di essere ciò che si vuole.
Conosciamola meglio:
Come è nato questo progetto?
Uso le opere d’arte del XIX secolo, abbastanza noiose e che mostrano un modello di società obsoleto con i valori caratterizzati dal pregiudizio.
La serie adotta le convenzioni visive della borghesia ritrattistica, presumibilmente ingrandendo il rango sociale e glorificando standard borghesi, ma li trascina nella confusione, stravolge, altera e denatura i codici di genere e posizione sociale.
Quale messaggio sociale vuoi lanciare con il tuo progetto?
Questa serie si chiama «Alpha and Omertà »: è una contrazione fra Alfa e Omega ovvero «Interezza» e «Codice del silenzio» Omertà; esprimo una forma estrema di lealtà e solidarietà di fronte all’autorità, sigillando le labbra di ciascuno a loro difesa anche se innocenti per i reati accusati: la scelta dell’identità di genere, nonostante alcuni notevoli progressi, è ancora tabù e viene disprezzata nelle nostre società moderne.
Francoise Sironi, psicologa, nel libro «Psicologia di transessuali e transgender », afferma che« i trans sono contrabbandieri di mondi ed esseri di frontiera, capaci di distorcere senza scioglimento “».
«Il problema che riguarda la trans-identità non richiede una risoluzione, sia attraverso la medicina o la psicologia. Al giorno d’oggi, dovrebbe essere depenalizzata in alcuni paesi e rimossa dall’arena psichiatrica.
Le nozioni e le pratiche psicologiche sono invece necessarie per aiutare a liberare il genere da ogni vincolo ideologico e politico »
L’identità trans è infatti un nuovo paradigma che ci aiuta a far comprendere la costruzione di nuove identità emergenti del nostro mondo contemporaneo globalizzato.
Come scegli i soggetti delle tue opere?
Mescolo re, principi, regine, principesse con la società della classe media o persino modelli anonimi, integro volti maschili con quelli femminili.
Il tono dirompente della serie deride il galateo morale e l’arte accademica, graffia il immagine tradizionale di un maschio alfa dominante nella società patriarcale.
Mi allontano dalla correttezza politica, smantello la mentalità borghese, decostruisco l’ordine stabilito, rivelo l’equità nascosta di aspetti maschili / femminili che tutti portiamo dentro (alfa e omega), e rivendico un nuovo standard sociale per liberare il genere da vincoli normativi, utilizzando il diritto di avere un corpo ed essere in grado di costruire la propria identità, se fosse femminile, maschile, un mix di entrambi o anche oltre una categoria binaria.
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