Ad un mese dall’uscita su Netflix, con debutto al primo posto in Italia e al nono posto worldwide tra i film non in lingua inglese, Sei Nell’Anima ha visto la stupefacente Letizia Toni vincere un Nastro d’Argento Grandi Serie 2024 come principale rivelazione dell’anno insieme al Franco Califano interpretato da Leo Gassman.
Classe 1993 di Pistoia, Letizia Toni ha fatto suo il ruolo di Gianna Nannini battendo in volata oltre 2000 ragazze provinate, entrando nell’anima della rocker toscana. Per riuscirci Letizia si è letteralmente trasformata in Gianna, rimanendo nel personaggio, diventando Nannini.
“All’inizio sentivo forte la responsabilità di questo ruolo, avevo una gran paura. Poi mi sono lasciata andare, anche grazie a lei che ha saputo smitizzare il suo mito, annullando ogni tipo di distanza e mettendosi totalmente a disposizione. Indispensabile, mi basta una parola a volerla definire”, ha confessato Toni al Corriere della Sera.
Il biopic diretto da Cinzia TH Torrini ripercorre la prima parte di carriera di Gianna, fun rammento della storia di una delle voci più incisive e rinomate della nostra musica, trent’anni raccontati partendo dall’infanzia, dalle radici della sua vita e della sua carriera, fino alla consacrazione, passando da una svolta che trancia di netto in due parti la vita di Gianna, tanto da considerarla la sua vera nascita: l’anno 1983. L’anno in cui fu chiamata a dover gestire quello stato psicotico che portò l’artista al ricovero, rischiando seriamente di stroncarle la carrira.
“Potevo lavorare sulla regressione, prepararmi con delle scene di dolore acceso, ma fondamentale era comprendere fino in fondo le sfumature di questi deliri. E renderli poi in modo realistico“, ha precisato Letizia, che ha reso credibili quei momenti di paura, allucinatori, che travolsero una giovane Nannini. “Rendere quello stato d’animo è stato emotivamente complesso. Ho lavorato per un anno col mio coach, Giuseppe Ferlito. La sua presenza mi ha rassicurata e guidata nella resa del personaggio, entrando dentro alle tante sfaccettature della sua personalità. Sono stata a Berlino per l’accordatura e la fusione delle timbriche con Gianna e il producer musicale Christian Lohr“.
Una volta entrata nel personaggio, Letizia ha fatto fatica ad abbandonarlo, a lasciare Nannini per tornare Toni. “Mi sono connessa in modo profondo, sovrapponendo la mia personalità alla sua. Tanti elementi tra noi coincidono, li ho usati per sentirla sottopelle: dalla famiglia, anche la mia ha una dimensione imprenditoriale, ai rapporti tra fratelli, con le loro dinamiche. Il percorso che ho fatto per lei, l’ho fatto anche su di me. Sono cresciuta tanto con questo ruolo, a livello professionale e umano“.
A 24 anni Letizia è sopravvissuta a un brutto incidente stradale. Se i genitori speravano si potesse laureare in Giurisprudenza per poi iniziare a lavorare nel garden center di famiglia a Pistoia, il richiamo della recitazione ha vinto su tutto. Oggi vive a Roma, ma quando può torna a casa, nel verde in cui è cresciuta, con la consapevolezza di aver saputo rendere credibili i tormenti interiori di Gianna Nannini, oggi come un tempo ‘salvata’ dall’amata Carla, da oltre 40 anni al suo fianco.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.