Quando credi che la Lega abbia abbondantemente raggiunto il fondo, in quanto a conclamata omotransfobia, ecco arrivare l’ennesima raschiata. L’ultima indecenza leghista arriva da Collesalvetti, comune in provincia di Livorno. Massimo Ciacchini, Capogruppo Lega per Salvini, ha presentato un’agghiacciante interpellanza in cui ha di fatto chiesto al Comune una sorta di ‘schedatura’ per le coppie LGBT unitesi civilmente.
Nell’interpellanza dello scandalo si parla di “centri finanziari propulsori che vanni perfino ben al di là dei confini nazionali“, in merito ai ‘cosiddetti matrimoni gay’, che poi nient’altro sarebbero che unioni civili, come tutti noi tristemente sappiamo ben diverse dal matrimonio egualitario. Ma è a seguire che l’interpellanza leghista tocca vette fino ad oggi inesplorate.
La Lega di Collesalvetti chiede che “l’Ente Comune” monitori i “fenomeni sociali nelle loro dimensioni reali, nei loro sviluppi, nelle loro prospettive“, tanto da pretendere “i dati numerici di questo fenomeno nel nostro territorio nell’attualità e nel suo sviluppo negli anni”; “le risorse finanziarie e le agevolazioni comunali eventualmente destinate a queste unioni”; “e infine se si è in grado di avere contezza circa la stabilità di queste unioni“.
Ricapitolando, dopo aver preso fiato e chiuso la bocca dallo stupore, la Lega livornese chiede che il comune di Collesalvetti attui una vera e propria schedatura nei confronti delle coppie LGBT unitesi civilmente, studiandole quotidianamente nel corso del tempo per valutare e soppesare la loro unione, il loro amore, l’eventuale crisi, rotture e rappacificazioni. Neanche fossimo una razza aliena da osservare in un ambiente circoscritto.
Interpellanza “abominevole“, ha giustamente tuonato sui social Cathy La Torre, che ha definito i firmatari di codesta indecenza “nazisti del nuovo millennio“.
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Errata corrige, al punto 3) sono noti i casi a) e C), cioè quelli sulle unioni civili, non quelli su a) e B)
Avete fatto bene a pubblicare il testo dell'interpellanza, così che si possa leggere e capire di cosa si sta parlando. Ci sono 2 aspetti da valutare: 1) chi ha scritto l'interpellanza non ha, diciamo, simpatia per i gay. Questo lo si ricava dal fatto che dica che il comune è, purtroppo, gay-friendly. Chi ha scritto l'interpellazna è pure cospirazionista, come si ricava dal richiamo a poteri finanziari pro-lgbt. Ma questa cosa è comune a molti italiani, ognuno vede l'orco della storia, il potere occulto che macchina nell'ombra, dove gli pare, in base ai propri biases ideologici, c'è chi tira in ballo le industrie farmaceutiche, chi la lobby gay, chi i servizi segreti usa etc. Ognuno ha il suo paranoidismo, in questo caso si ha la paranoia della lobby gay. 2) il secondo aspetto riguarda la asserita schedatura. Vediamo cosa chiede l'interpellanza: a) numeri sulle unioni civili nel comune nel corso degli anni b) risorse comunali destinate alle unioni civili c) numeri sulla stabilità delle unioni civili, cioè quante unioni civili si sciolgono e dopo quanto tempo 3) I casi a) e b) sono già noti, già oggi le amministrazioni comunali hanno i numeri sulle unioni civili, sui matrimoni etc, quindi non capisco dove stia la schedatura. Si vuole sapere quante persone hanno contratto, nel comune considerato, unione civile nell'anno 2017, nel 2018 etc, quante di queste sono terminate e dopo quanto tempo. Ebbene? qual è il problema? Si tratta di numeri aggregati che già abbiamo, con riguardo alle unioni civili come con riguardo a tante altre cose. Questo saltare dalla sedia appena si parla di dati e parlare di schedatura mi pare fuori luogo. Se i comuni non avessero questi numeri, secondo voi come faremmo ad avere i numeri sulle unioni civili a livello nazionale? Tra l'altro il dato sulla stabilità, cioè quante unioni civili si sciolgono e dopo quanto tempo è molto utile innanzitutto per i gay perchè, se i dati ci dicessero che queste unioni sono, statisticamente, fragili in termini di durata, avremmo una base fattuale per discutere su quali sono le ragioni di tale fragilità e pensare, sia le associazioni, sia gli enti pubblici, al da farsi. Ad es. sociologi e psicologi potrebbero appurare se c'è una "pressione sociale" , un clima sociale omofobico che ostacola la stabilità delle unioni civili etc etc. 4) il punto b) non pone problemi. Si vuole sapere quali risorse sono destinate alle unioni civili, sempre che ci siano risorse destinate a tale scopo. Qual è il problema? Non capisco perchè tirare in ballo il nazismo quando si richiede, come mi pare ovvio, qual è l'uso che si fa delle risorse pubbliche? Non mi pare accettabile che siccome si tratta di unioni civili, non si debba chiedere conto di come si usano le risorse pubbliche. Vediamoli questi numeri e poi si deciderà se è bene o male utilizzare queste risorse in questo modo, ammesso che ci siano risorse destinate specificamente alle unioni civili. Quindi, ok questa interpellanza è scritta da persone omofobe, ma le richieste, non hanno nulla di nazista o di schedatura. Si tratta di dati aggregati che già i comuni hanno e mi pare fazioso pensare che non si possa chiedere se e quante risorse vengono destinate alle persone lgbt, nella forma di agevolazioni etc, alle persone lgbt che contraggono unioni civili. Si potrebbe, sbagliando, obiettare che non si è chiesto quante risorse sono destinate ai matrimoni, riservati, ad oggi, agli etero, e questo è certamente frutto di un bias anti-gay dic hi ha scritto l'interpellanza, ma la risposta giusta non è il benaltrismo: e perchè non lo ha chiesto anche per i matrimoni?, lo sappiamo, perchè sono omofobi. La risposta è dire che se si vuole sapere quali risorse sono destinate alle unioni civili, si fa bene a monitorare ogni euro, compreso quello che , per ipotesi, viene destinato alle unioni civili, e si fa bene a monitorare anche i soldi che vanno agli etero che vogliono contrarre matrimonio. Non c'è schedatura, c'è un pregiudizio anti-gay, ed al pregiudizio anti-gay non bisogna rispondere parlando di schedatura nazista, ma allargando lo spettro delle conoscenze, dei dati. Che poi questi dati verranno usati per portare avanti la crociata anti-gay lo sappiamo tutti, ma senza dati manca la conoscenza, diceva qualcuno: conoscere per deliberare, ebbene, conosciamoli questi dati.
ci uniamo senz' altro a Cathy la Torre nel manifestare profondo disgusto verso tale iniziativa, in una provincia che una volta ha visto la nascita del PCI e che adesso a dir poco alimenta celato odio gratuito verso la comunità LGBT.