Il Governo 5 Stelle/Lega guidato dal professore Giuseppe Conte ha giurato sulla Costituzione nel pomeriggio di ieri, davanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Tra i nuovi ministri anche il leghista Lorenzo Fontana, 38enne anti-abortista e anti-gender negli anni passati andato incontro a frasi omofobe di varia caratura. Intercettato dai giornalisti all’uscita dal Quirinale, Fontana è stato pressato sull’eventualità di una modifica alla legge sulle unioni civili.
“Non c’è scritto nel contratto, non è all’ordine del giorno“, la breve e rapida rassicurazione, per un neonato Governo che ha immediatamente spaventato la comunità LGBT nazionale. Lo stesso Fontana, intervistato questa mattina dal Corriere della Sera (‘Ho tanti amici gay, d’altronde ho vissuto a Bruxelles tanti anni dove ci sono anche nelle istituzioni‘), ha non a caso voluto provocare le famiglie omogenitoriali, che a suo dire ‘non esistono‘. ‘Perché esistono le famiglie arcobaleno?‘, la replica a chi gli chiedeva come si sarebbe comportato nei loro confronti. ‘Per la legge non esistono‘, la precisazione del Ministro, evidentemente in linea con il capo leghista.
Ancor prima di giurare da ministro, il vice-premier Matteo Salvini è stato alquanto chiaro, promettendo un’Italia “in cui la mamma si chiama mamma e il papà si chiama papà. Non voglio sentir parlare di genitore 1 e genitore 2, 3, 4, 5 o fritti misti. In famiglia ci sono una mamma e un papà e bambini che hanno una mamma e un papà“.
Cosa significhi tutto ciò, in termini pratici, lo scopriremo nei prossimi mesi/anni. Anche se nel ‘contratto’ di Governo 5 Stelle/Lega, tra promesse roboanti e poco chiare coperture miliardarie, non c’è nulla di tutto ciò.
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