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Luigi Di Maio: “matrimoni gay? Bastano le unioni civili, la famiglia è con padre e madre”

Intervistato da Lilli Gruber, Luigi Di Maio è tornato a parlare di diritti LGBT. Prendendo posizioni nette.

Luigi Di Maio: "matrimoni gay? Bastano le unioni civili, la famiglia è con padre e madre" - Luigi Di Maio - Gay.it
2 min. di lettura

A poche settimane dal voto per le europee, Luigi Di Maio è tornato a parlare di diritti LGBT grazie a Lilli Gruber, che l’ha incalzato nel corso dell’ultima puntata di Otto e Mezzo. Il vicepremier 5 stelle ha così replicato ad una semplice domanda: “E’ favorevole alle adozioni per le coppie omosessuale e al matrimonio egualitario?”.

Io penso che l’attuale legge sulle unioni civili che c’è in Italia sia una legge da sostenere e da difendere. E vi dico anche che quando abbiamo fatto il contratto di governo, i diritti civili non stati messi per non tornare indietro. Sono stato io a pretendere che non si mettessero, perché la Lega ha quelle idee che arretrano sui diritti civili. Personalmente credo che la famiglia oggi sia la famiglia con mamma e papà, ma nel movimento ci sono diverse sensibilità. Sull’adozione dei bambini io credo che si debba fare una grande riflessione perché è un tema molto complesso che non si può risolvere con favorevoli e contrari. Per quanto riguarda i matrimoni, credo che le unioni civili siano in grado di rispondere all’esigenza di unirsi tra le persone.

Dichiarazioni nette e abbastanza surreali, quelle del ministro grillino, evidentemente confuso nel trattare l’argomento. Intanto perché quella legge Cirinnà oggi ‘da sostenere e difendere’, il Movimento 5 Stelle NON la votò, nel 2015, ma anzi di fatto negò la propria assistenza a poche ore dal voto decisivo, che poi obbligò il Pd a far sparire la stepchild adoption per ottenere il sostegno di Algelino Alfano e Denis Verdini. Per quale motivo nel famigerato contratto di governo non potessero entrare i diritti LGBT, inoltre, non è chiaro, perché sarebbe bastato infilare punti ad ampliare, l’attuale legge, e non a limitarla. I 5 Stelle, tra le altre cose, non hanno mai menzionato i diritti LGBT neanche nel proprio programma elettorale, pre-inciucio con la Lega. Semplicemente non ci hanno mai considerato.

Quale confronto si debba fare, infine, sui bimbi delle famiglie arcobaleno e i bimbi in cerca di una famiglia, se non attenersi come in qualsiasi democrazia parlamentare tra ‘favorevoli’ e ‘contrari’, non è dato sapersi. Quale ‘grande riflessione sul tema’ dovremmo intavolare, caro ministro Di Maio, prima di poter finalmente parlare di famiglie arcobaleno e del diritto dei più piccoli ad essere semplicemente amati?

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2 thoughts on “Luigi Di Maio: “matrimoni gay? Bastano le unioni civili, la famiglia è con padre e madre”

  1. E’ davvero un bell’imbarazzo scegliere tra dover pagare troppe tasse e vedere le ruberie che ti circondano o chiedere diritti che i governi che si sono succeduti dal dopoguerra non hanno mai preso in considerazione ed adesso , che tanti privilegi consolidati sono in pericolo , quegli stessi partiti si ricordano essere vitali.Per quanto riguarda mrs Gruber è solo la portavoce di un gruppo di speculatori : ogni riferimento al ” gruppo Bilderberg” è puramente voluto.

  2. Le unioni civili possono bastare, ma il Matrimonio è tra un uomo e una donna…I GAY poi, diciamo la verita’, sono i primi veri nemici degli altri GAY . Se volessero i bambini, GAY e LESBICHE si unirebbero, visto che non sono STERILI e farebbero bambini…Ma siccome si ODIANO A MORTE, comprano l’utero di povere donne extracomunitarie per sfornare loro un marmocchio nero o con gli occhi a mandorla…Forse vedono troppe puntate di “Sex and the city” oppure “Will & Grace”

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