Non c’è pace per Mario Adinolfi su Facebook. Dalla pagina del direttore della Croce si denuncia la “nuova terribile censura” subita dal social network di Palo Alto.
A dare l’annuncio alcuni suoi followers, che parlano di una sospensione di 30 giorni per il post sulla casa vacanze in Calabria in cui il titolare rifiuta di ospitare persone omosessuali.
Una polemica al solito pretestuosa, come ricordano ad Adinolfi alcuni dei commenti: in base ai decreti legislativi 215 e 216 del 2003, che recepiscono una direttiva europea antidiscriminazione, chi offre un servizio, pur in una struttura privata, come quello dell’alloggio non può fare differenze su base etnica, provenienza, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale.
Insomma dopo aver scritto una terribile difesa complottista sulle denunce di abuso che hanno riguardato i bambini del coro di Ratisbona, Adinolfi prosegue la sua campagna omofoba senza sosta anche in estate. Stavolta però almeno Facebook vuole prendersi una vacanza: come dargli torto?
© Riproduzione Riservata
Ecco, questo non lo sapevo. Pensavo che fra privati potesse andar bene tutto.
Secondo me lui è tra noi (qui su gay.it) e si fa chiamare Domenico… leggere per credere!