La fluidità di genere viene spesso spacciata per un’idea “moderna”: sia da chi rivendica più libertà, sia da chi si oppone alle manifestazioni queer, sembra in ogni caso ci si riferisca alle sovrapposizioni/eccezioni/alterazioni tra i due poli – maschile e femminile – come a qualcosa di nuovo, moderno, più brutto o più bello ma in ogni caso un prodotto della contemporaneità. In realtà, come insegnano antropologi e etnografi, molte culture non occidentali, sia storiche che attuali, hanno una visione non binaria delle questioni di genere. In Indonesia, per esempio, c’è un gruppo sociale che ci mostra come l’idea dell’identità di genere venga espressa in più modi già da centinaia di anni.
I Bugi sono il gruppo etnico più grande del sud della penisola Sulawesi e hanno l’unicità di concepire ben cinque identità di genere. Oltre a maschile e femminile, intesi in senso analogo a quello occidentale, la loro visione del mondo include anche il calabai (uomo femminile), la calalai (donna maschile) e il bissu, che alcuni antropologi descrivono come un “meta-genere”, considerato di fatto una sorta di combinazione di tutti i generi.
In un articolo del 2002 scritto per l’International Institute of Asian Studies, l’antropologo Graham spiega il ruolo fondamentale che i bissu hanno nella cultura Bugis. Infatti se si chiede agli abitanti di Sulawesi come immaginano che sia nato il mondo, questi raccontano un mito in cui i bissu hanno un ruolo centrale. L’antropologo scrive: “Gli dei del cielo decisero di portare la vita su questo pianeta. Il dio incaricato di fare ciò, Batara Guru, non era bravo a organizzare le cose. Servivano due bissu, che discesi anche loro dal cielo, fecero sbocciare le cose: crearono il linguaggio, la cultura, tutto ciò che era necessario per far manifestare la realtà”.
Per questo motivo i bissu vestono mischiando elementi maschili e femminili e esistono nella cultura Bugis sin da prima che l’Islam arrivasse in Indonesia nel 1200. Ancora oggi i bissu giocano un ruolo molto importante elargendo benedizioni, ad esempio prima di un matrimonio o di un raccolto. Per i Bugis, i bissu non sono solo un mix di maschile e femminile: essi sono anche una combinazione di mortalità e immortalità, capaci di farsi possedere dagli spiriti attraverso pericolosi rituali.
I bissu non hanno avuto vita facile: essi sono stati perseguitati e uccisi dai fondamentalisti islamici e dai regimi comunisti della seconda metà del ‘900. Solo in tempi recenti il lavoro degli esperti sta cercando di riportare alla luce questo fenomeno che via via nel corso del tempo si è sempre più ridotto, anche se non è del tutto scomparso. Nella città di Sigeri, ad esempio “essere bissu ora è associato con l’identità gay e trans” e anche se per molti sono figure non necessarie, marginali, bisogna dire che ora hanno opportunità economiche e lavorative maggiori di un tempo.
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