Arcigay incalza la politica. A un anno dall’approvazione, il modello delle unioni civili italiane è già superato dalla storia.
Dopo la Germania anche l’Austria, a cui il governo Renzi aveva guardato per trovare il compromesso sulle unioni civili, supera quel tipo di partnership e avrà il matrimonio egualitario. “Un fatto che in Italia, alla vigilia delle campagna elettorale, dovrebbe interrogare i futuri candidati e le forze politiche” ha dichiarato il segretario nazionale di Arcigay Gabriele Piazzoni.
Se in Germania è stato un voto del Parlamento, libero da vincoli di maggioranza, a sancire il passaggio al matrimonio egualitario, in Austria sono intervenuti i giudici a stabilire che rinchiudere le coppie gay in un istituto separato dal matrimonio, che viene lasciato ad esclusiva degli eterosessuali, è discriminatorio e non più tollerabile alla luce dei diritti costituzionali.
“Il caso austriaco per l’Italia è più interessante: l’Austria è un Paese che aveva una legislazione simile alla nostra, cioè una legge sulle unioni civili che riconosceva la quasi totalità dei diritti matrimoniali, proprio come la nostra legge Cirinnà – chiosa Piazzoni – eppure qui la Corte costituzionale austriaca ha detto che il voler chiamare con un nome diverso diritti eguali è sintomo di una volontà discriminatoria che non può essere accettata e ha chiesto al Parlamento di provvedere entro il 2019 a rimuovere questa incongruenza, garantendo la parità dei diritti e del loro nome a tutti i cittadini e le cittadine”.
Piazzoni dunque promette di mantenere l’attenzione sul tema, perché anche in Italia la politica non si scosti dall’affrontare la questione, specie in vista delle imminenti elezioni politiche: “L’Italia, che con la legge sulle unioni civili aveva recuperato un ritardo di 15-20 anni, dopo le decisioni di Germania, Austria e Australia si trova nuovamente in coda – ha aggiunto il segretario nazionale di Arcigay – Le forze politiche farebbero bene ad interrogarsi su quanto sarebbe facile risolvere una volta per tutte la questione con l’estensione del matrimonio egualitario anche in Italia: in campagna elettorale saremo noi, con ostinazione, a ricordaglielo”.
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Bene, era ora che le associazioni cominciassero a spingere per il matrimonio. Anche se la prossima legislatura dovesse avere una maggioranza di destra, bisogna continuare a fare attivismo perché del resto la società va avanti indipendentemente da chi governa…
Per quanto riguarda la legge sulle unioni di fatto, salvini e meloni non abrogheranno proprio nulla; che a loro piacciano o meno non si può prendere ed eliminare un istituto giuridico così, dal nulla…