In Messico è in atto un confronto assai accesso tra la comunità LGBT e i difensori della famiglia tradizionale. Il motivo del contendere è l’annunciata introduzione, parte dell’attuale Presidente Enrique Peña Nieto, del matrimonio anche per le coppie omosessuali, che finora era previsto solo in alcuni Stati del Messico.
Una foto in queste ore sta facendo il giro del web: un ragazzino di soli 12 anni ha sfidato a Calaya la marcia degli omofobi – che ha visto 11mila persone scendere in strada per chiedere che il matrimonio resti un diritto riservato agli eterosessuali. L’adolescente non si è fatto spaventare dal gran numero di persone, si è piazzato in mezzo alla strada a braccia spalancate e ha costretto la folla a rallentare.
La marcia è stata organizzata dal Fronte Nazionale per la Famiglia, un gruppo di organizzazioni e gruppi religiosi che si oppongono ai matrimoni omosessuali.
Il fotografo Manuel Rodriguez ha immortalato la scena ed è anche riuscito a parlare col ragazzino, il quale gli ha detto: “Mio zio è gay. Io odio l’odio di quelle persone”.
Un’iconografia classica, un simbolo dell’opposizione tra individuo e potere, che ha molti illustri precedenti, di cui il più celebre è senz’altro quello del “rivoltoso sconosciuto” di piazza Tienanmen, in Cina.
Intanto proprio ieri, 11 settembre, a Città del Messico, centinaia di persone sono scese in piazza per rispondere agli attacchi degli omofobi. >>> LEGGI QUA