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Messina, concesso lo status di rifugiato politico a camerunense perseguitato perché gay

Arrivato in Italia su un barcone dalla Libia, il ragazzo era stato persino arrestato, in patria, solo perché omosessuale.

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Un 26enne ragazzo del Camerun ha ottenuto dal Tribunale di Messina la protezione internazionale, in quanto perseguitato in patria perché omosessuale. A riportare la notizia Il Giornale di Sicilia.

La dottoressa Caterina Mangano ha accolto il ricorso dell’avvocato Carmelo Picciotto, difensore del ragazzo al quale 15 mesi fa era stato inizialmente negato il permesso dalla Commissione Territoriale di Palermo. Nato e cresciuto in Camerun, il ragazzo è rimasto orfano a causa di un incendio che ha devastato la sua casa e ucciso sua madre. Incendio doloso, appiccato proprio perché omosessuale. Picchiato da altri ragazzi, che avevano scoperto il suo orientamento sessuale, il ragazzo è arrivato nel Messinese un anno fa, a bordo di un barcone proveniente dalla Libia. Calciatore professionista in patria, il giovane era stato arrestato in Camerun proprio perché gay. Solo grazie all’intervento di un avvocato riuscì ad uscire, evitando i due anni di carcere che gli erano stati inflitti. In Camerun l’omosessualità, ancora oggi, è illegale, con condanne che vanno dai 6 mesi ai 5 anni, fino ad arrivare alla pena di morte.

Il provvedimento arriva della sezione specializzata in materia di immigrazione, dopo una recentissima pronuncia della Corte di Cassazione a sezioni unite che allarga lo spettro di chi può ottenere la protezione internazionale.

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