Gli studenti del liceo scientifico Bottoni in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne e di genere hanno voluto portare l’attenzione sul tema, ricordando poi le vittime con un minuto di silenzio e con un discorso per rivendicare “una società e una scuola più inclusivi“.
L’iniziativa, condivisa dai rappresentanti di classe e dalla dirigenza della scuola, ha suscitato l’indignazione di alcuni professori.
Un docente, di storia e filosofia, ha affermato di non voler far lezione a tre studenti che indossavano la gonna e li ha fatti uscire dalla classe.
“Una scuola capovolta, che a parole non vuole ‘discriminare’ nessuno“, dichiara il docente dell’istituto, nel quale, “si discrimina pesantemente solo chi chiede decoro, decenza, rispetto dei limiti“.
“L’ho invitato a riprendere la lezione a tutti i ragazzi, ma non ha voluto. Si è detto disponibile a rimanere in aula docenti, ma a quel punto gli ho chiesto di lasciare la scuola per poterlo sostituire” spiega la preside Giovanna Mezzatesta, che avvierà un procedimento disciplinare per mancata vigilanza sugli allievi fatti uscire dall’aula e per mancato assolvimento del dovere di insegnamento.
L’iniziativa degli studenti aveva un significato ben preciso. “Siamo venuti a scuola vestiti in gonna perché troppo spesso le violenze sono scusate a causa del modo in cui ci vestiamo” spiega Nicole Barrella, rappresentante d’istituto. “A scuola, come della società – aggiunge l’altro rappresentante, Niccolò Pessina – troppe volte assistiamo a violenze, non solo fisiche ma anche e soprattutto psicologiche“.
“Per noi studenti è fondamentale che la scuola sia il luogo di prevenzione rispetto alla violenza di genere, vogliamo un’educazione sessuale e all’affettività realmente efficace e non cis-etero normata – conclude Loris Scivoletto, rappresentante d’istituto – La scuola deve essere un luogo in cui nessuna e nessuno deve essere discriminato per come si veste, per il proprio orientamento sessuale o per la propria identità di genere, perché anche quella è violenza”.
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