È stato un momento emozionante per tutti, compresi noi della redazione di Gay.it che eravamo presenti. Oggi presso la sala dei matrimoni e delle unioni civili di Palazzo Reale sono state celebrate le prime unioni civili della città di Milano.
Ad officiare il rito Beppe Sala, sindaco neoeletto, visibilmente emozionato: “L’amministrazione di questa città si è sempre battuta perché in Italia si arrivasse all’approvazione di una legge sulle unioni civili e quindi per me e per tutta la giunta questa è una grande e storica giornata. Ho tenuto a essere io il primo a celebrare queste unioni, e sono emozionato, anche perchè è il primo matrimonio che celebro“, ha affermato il sindaco prima di entrare. “Che dire, sposi bagnati sposi fortunati!“, ha aggiunto, visto che in quel momento stava piovendo.
Le primissime ad essere state unite sono Elena Denzellini e Cristina Cassinelli: una di loro aveva un bouquet di orchidee. Il rito è stato piuttosto breve: il sindaco ha letto, come previsto dal decreto provvisorio, i commi 11 e 12 dell’articolo 1 della legge: “Con la costituzione dell’unione civile tra persone dello stesso sesso le parti acquistano gli stessi diritti e assumono i medesimi doveri; dall’unione civile deriva l’obbligo reciproco all’assistenza morale e materiale e alla coabitazione. Entrambe le parti sono tenute, ciascuna in relazione alle proprie sostanze e alla propria capacità di lavoro professionale e casalingo, a contribuire ai bisogni comuni. Le parti concordano tra loro l’indirizzo della vita familiare e fissano la residenza comune; a ciascuna delle parti spetta il potere di attuare l’indirizzo concordato“. Poi la formula, alla quale entrambe le parti rispondono “sì”: l’unione civile è a quel punto costituita. Elena e Cristina si sono abbracciate e baciate, tra gli applausi generali dei testimoni, dei parenti e degli amici. L’ultimo step è stato poi la firma del registro, che è stato appunto firmato dalle due “unite” e dai due testimoni. “Abbiamo aspettato vent’anni. Oggi finalmente ci siamo, è un momento tutto nostro e siamo molto felici”, hanno detto le ragazze appena uscite dalla sala, assalite dalla stampa.
Subito dopo la seconda coppia, Paolo Paolillo e Alessandro Giovannetti, 32 e 35 anni, vestiti in modo identico: completo grigio e cravatta verde chiaro brillante. Di nuovo la lettura dei commi 11 e 12, di nuovo la commozione, di nuovo tanti applausi (ma nessuna lacrima per loro, diversamente da Elena e Cristina che si sono commosse). “Per noi questo è un nuovo inizio“, dicono i due uomini che stanno insieme da sei anni. “E’ stato tutto semplice, lineare e molto divertente. Anche le nostre famiglie sono contente“. E infatti molti parenti erano presenti: in particolare la madre di uno dei due, che ha confermato la sua immensa gioia: “Lo aspettavamo da sempre“.
Le parti possono stabilire di assumere, per la durata dell’unione, un cognome comune scegliendolo tra i loro cognomi, che può essere anteposto o posposto al proprio: entrambi lo hanno fatto e, tra le altre cose, si sono scambiate degli anelli di fronte all’ufficiale di stato civile. Sala ha regalato a entrambi un libro sulla città di Milano, “così che voi vi ricorderete di me così come io mi ricorderò di voi e di questo splendido giorno”.
Oggi pomeriggio altre unioni, che verranno però costituite da delegati (tra le altre cose, quasi tutta la giunta comunale era presente alla cerimonia, a simbolo di profondo sostegno alla causa) L’unione civile di Margherita, la maestra malata terminale morta pochi giorni fa dopo che il Comune aveva costituito l’unione con la sua compagna in via del tutto eccezionale (LEGGI >), è stata la prima ad essere stata riportata sul registro provvisorio, ma non durante questa cerimonia. Abbiamo chiesto ulteriori chiarimenti a Pierfrancesco Majorino, Assessore alle politiche sociali presente alla cerimonia, che ci ha detto: “Sì, l’unione è stata trascritta non appena il registro era pronto. Ci auguriamo che il fatto che sia stata registrata dopo la morte di Margherita non crei eventuali problemi per le questioni riguardanti, ad esempio, la reversibilità della pensione: noi abbiamo fatto tutto il possibile“.
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Bellissimi!!