Un weekend di pioggia e grigiore, quello che ha accolto la metropolitana Porta Venezia di Milano, dall’estate scorsa meravigliosamente arcobaleno.
Come hanno potuto constatare i milanesi, e non solo, che negli ultimi due giorni hanno preso la metropolitana in quell’ormai celebre fermata, i colori rainbow inizialmente installati da Netflix e a furor di popolo confermati dal sindaco Beppe Sala sono scomparsi. Per i prossimi tre mesi comparirà una “station domination” targata Nike, che con il Dio denaro ha clamorosamente spazzato via quello che era diventato un simbolo di zona per tutta la comunità LGBT.
“Si tratta di un bel progetto di aggregazione e sport, non solo di una campagna pubblicitaria”, fanno sapere da Atm, ma sui social è puntualmente montata la protesta. Quella fermata metro era stata a lungo criticata dai catto-estremisti d’Italia, con tanto di manifestazioni flop, e ora per novanta giorni muterà, nuovamente. Lo stesso sindaco Sala, come riportato da LaRepubblica, avrebbe espresso la propria contrarietà, anche perché non informato dei fatti.
Oggi Atm discuterà la questione, con più ipotesi al vaglio. Quella più papabile è che un’altra stazione della metro milanese possa abbracciare i colori rainbow, ma Francesco Pintus, coordinatore della Pride Week milanese, non ci sta: “Non possiamo accettare un “Tornerà lì o altrove” da ATM. La fermata arcobaleno di Porta Venezia è diventata in questi mesi un simbolo importante non solo per la comunità LGBT+ e per il quartiere ma per tutta la città di Milano, in un momento in cui il Paese è sempre più attraversato da discorsi di odio verso il “diverso”. Facciamo quindi appello a ATM, al Comune di Milano e al sindaco Beppe Sala affinché l’arcobaleno torni a splendere nella fermata della metropolitana di Porta Venezia in occasione della giornata mondiale contro l’omo-transfobia, il prossimo 17 maggio, e in vista del Milano Pride, il 29 giugno”.