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Mostra il sedere e incontra gli Scissor Sisters

La trasgressiva band del mondo è tornata con l’album Night Work ed un concorso che premia il fondoschiena dei fans. Incontro con la band e una copia autografata del CD per il sedere più “artistico”.

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Gli Scissors Sister tornano sulle scene con l’irriverente concorso "Che Culo!", una simpatica trovata della Universal Music per lanciare Night Work, l’album che ha utilizzato una eloquente fotografia di Mapplethorpe: un fondoschiena. Come riportato sul sito ufficiale www.scissorsisters.it, inviando la propria versione della cover si ha la possibilità di vincere un incontro con la band e una copia autografata del nuovo CD. Ad anticipare l’uscita della loro ultima fatica è il single Fire With Fire, un epico racconto di battaglie vinte e perse, di vittorie strappate alle grinfie della sconfitta. La canzone, ormai una conclamata hit dellestate 2010, parla di sfide da affrontare, di quando è necessario tenere  duro per arrivare alla vittoria finale; è un brano che celebra non solo lo spirito umano ma anche il fatto che Jake, Ana Matronic, Babydaddy e Del Marquis hanno realizzato un terzo album.

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L’album comincia con Night Work, la celebrazione per eccellenza sull’uscire a divertirsi, e termina undici brani dopo, non con una ballad lamentosa, ma con Invisibile Light, un vero e proprio big bang destinato alle piste da ballo. In generale, molti album tendono a rallentare nella parte finale, ma non questo. La storia di Night Work inizia nel 2007. Dopo il tour, il gruppo torna subito in studio per lavorare sodo. Avrebbero potuto pubblicare un album già due anni fa ma mancava una direzione, un senso. Mancava coesione, un significato preciso, spiega Jake: «non sapevamo cosa volevamo dire». La band decide quindi di provare cose nuove. Jake trascorre un periodo a Berlino, dove va a ballare, si immerge nella città e perde il senso del tempo nel bel mezzo della pista da ballo. In quel momento esatto è nato Night Work.

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Con l’arrivo del produttore Stuart Price, il disco esplode. Stuart espone la sua filosofia: «I dischi riflettono il periodo trascorso a realizzarli». Questo deve essere un processo divertente. Price aveva immediatamente identificato il problema. Come conoscenza di vecchia data, amico della band e collaboratore saltuario da quando gli Scissor avevano fatto da supporter alla sua band nel tour del 2004, Stuart Price era la risposta giusta. Gli eventuali timori che Stuart rendesse loro le cose facili vengono prontamente troncati sul nascere; Price li fa lavorare sodo, eliminando subito le tracce che non funzionano e rielaborando quelle valide.

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Non ci sono ballad: Night Work è un disco dance. Ma non è tutto elettronica e infatti il sound di una band che si diverte in sala prove è ben presente in brani come Any Which Way. Cè Running Out  un’ode (secondo Ana Matronic) al pulsante di autodistruzione integrato nell’essere umano o (secondo Jake) ai ragazzini al verde che nei club si mettono a grattare per terra alla ricerca di droga. Sex and Violence è ispirata ad American Psycho e Jake la descrive come una specie di electro-ballad assassina. Something Like This si crogiola nel suo ondeggiante e metallico rumore robotico.

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«Night Work è proprio la nostra essenza, noi siamo così». Nel disco ci sono influenze importanti che vanno da Giorgio Moroder ai The Cult, dai Frankie Goes To Hollywood ai ZZ Top  ma dopo tre dischi gli Scissor Sisters hanno definito perfettamente il loro sound e hanno riacceso la magia che li ha portati dagli squallidi gay bar di New York alla Royal Albert Hall.

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