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Mussulmani omosessuali: a Toronto la moschea LGBT più grande al mondo

Uno spazio per tutti i gay mussulmani.

mussulmani omosessuali
2 min. di lettura

El-Farouk Khaki è imam e fondatore della Toronto Unity Mosque, uno spazio dove tutti i mussulmani omosessuali possono pregare liberamente.

Dal 2009, tutti i credenti mussulmani di Toronto hanno uno spazio dove pregare. Alcuni religiosi più conservatori non vedono questa moschea come un vero luogo di culto, essendo l’omosessualità quasi non tollerata. Ma l’obiettivo di El-Farouk è proprio questo: un posto dove tutti possono pregare, indipendentemente dall’orientamento sessuale. Oltre a questa, ci sono altre moschee LGBT+ negli Stati Uniti, ma quella di Toronto è la più grande e famosa, dove è disponibile anche un live stream per quei mussulmani omosessuali che per paura e per la distanza non possono recarsi fisicamente nel luogo di culto.

Una comunità che va dalle 20 alla 50 persone, e che ogni venerdì si ritrova per pregare.

La vita difficile dei mussulmani omosessuali

Nei Paesi dove la religione principale è quella mussulmana, un omosessuale non ha vita facile, soprattutto se decide di fare coming out. Per questo motivo le persone LGBT mussulmane o tengono nascosto il loro orientamento, oppure cambiano Paese, trasferendosi in città più aperte, dove poter finalmente essere quello che sono.

È quello che ha fatto El-Farouk Khaki. A 13 anni ha scoperto di provare attrazione per i maschi, ma pensava che fosse solo una fase passeggera, che sarebbe passata naturalmente oppure pensava di poter essere bisessuale, e in quel caso avrebbe potuto vivere cercando di reprimere l’orientamento non accettato. Col passare degli anni però ha capito di essere proprio gay e a 16 anni ha deciso di dirlo ai suoi genitori, i quali dopotutto l’hanno presa bene. All’inizio, per po’, gli hanno ripetuto che sarebbe passata e che con l’aiuto di Allah sarebbe diventato eterosessuale, poi hanno accettato la situazione, anche se il padre spera sempre che qualcosa cambi.

Oltre all’accettazione di se stesso e da parte della propria famiglia, El-Farouk era più preoccupato per la vergogna che avrebbe dato al padre se la notizia della sua omosessualità si fosse sparsa tra i concittadini, essendo il padre un personaggio importante della città. Più che la paura di non essere accettato come omosessuale, c’era la paura di deludere i propri genitori o di metterli in difficoltàE a rendere ancora più complicata la relazione con i propri cari, c’è stata la morte del suo primo ragazzo, avvenuta nel 2004 dopo aver contratto l’HIV.

Anche per questo, l’imam ha deciso di fondare la Toronto Unity Mosque, la prima moschea LGBT+ che ha lo scopo di accogliere tutti i mussulmani omosessuali che non sarebbero accettai negli altri luoghi di culto. Un posto, insomma, dove pregare senza dover nascondersi per quello che si è realmente. 

Credits: Queerty

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