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Napoli, cacciati di casa perché gay: Francesco riceverà un assegno di mantenimento dai genitori

Il giudice non si è però espresso sul garantire o meno un rapporto affettivo con la sorella più piccola.

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Un’importante ordinanza è stata emessa nelle scorse ore in favore di Francesco, uno dei due ragazzi del napoletano che fu cacciato qualche settimana fa di casa perché gay e fidanzato con un altro ragazzo.

Un caso che ha scosso l’opinione pubblica e fatto parlare la stampa locale e nazionale: lo stesso Cristiano Malgioglio, all’interno della casa del Grande Fratello Vip, ha chiesto di fronte a milioni di telespettatori informazioni sulla sorte di questi due ragazzi.

E una svolta, importante, c’è stata: l’avvocato dello sportello legale di Arcigay Napoli, Salvatore Simioli, si è costituito a difesa del giovane nel giudizio di separazione giudiziale dai genitori di fronte al Tribunale di Napoli Nord. Alla madre del ragazzo era stata assegnata la casa familiare in quanto affidataria dei figli, ma nei fatti il figlio non vive con lei “per mancato consenso manifesto della stessa” come si legge nella sentenza.

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Il giudice Valentina Ferrara, di conseguenza, ha stabilito che il ragazzo, anche se maggiorenne, non ha raggiunto l’indipendenza economica e dovrà ricevere ogni mese un assegno di mantenimento dai genitori. Lo stesso giudice, però, non si è espresso sul garantire a Francesco un legame affettivo con la sorella più piccola: sorella strappata dal fratello per volontà della madre, contraria a ogni rapporto tra i due perché diseducativo (a causa dell’omosessualità di Francesco).

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Antonello Sannino, presidente di Arcigay Napoli, gioisce amaramente: “Poco a poco si sta restituendo dignità alle vite di due giovani ragazzi vittime di una storia triste e profondamente ingiusta. Continueremo ad assistere e a stare vicino ai due ragazzi, ma ci auguriamo che presto anche lo Stato, il Comune di Napoli, gli enti locali e la Regione Campania facciano la loro parte, mantenendo le loro promesse”.

La promessa riguarda la nascita di una casa di accoglienza per persone LGBT vittime di discriminazione e odio.

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