Uomini che non rispettano le donne? Giovedì l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ritirato a Roma il premio De Sanctis, riconoscimento conseguito col suo ultimo libro, Europa, politica e passione. Nell’ambito del discorso di ringraziamento, Napolitano ha voluto ringraziare i ministri presenti alla cerimonia, fra cui la ministra all’Istruzione Valeria Fedeli. Ringraziando Napolitano ne ha approfittato per manifestare, a sorpresa, tutto il suo disappunto per i nuovi termini al femminile utilizzati per le cariche politiche:
“Grazie al ministro Valeria Fedeli, penso che Valeria Fedeli non si dorrà se io insisto in una licenza che mi sono preso da molto tempo, quella di reagire alla trasformazione di dignitosi vocaboli della lingua italiana nell’orribile appellativo di “ministra” o dell’abominevole appellativo di “sindaca””
Il pubblico della sala ha applaudito vivacemente, e nel video si sente una voce femminile (che molti hanno attribuito alla presidente della Camera Laura Boldrini) dire scherzosamente: “ma questo è un tradimento!”. Laura Boldrini è una delle principali e più convinte promotrici nel nostro Paese di questo switch linguistico: nel 2015, ad esempio, aveva scritto una lettera invitando i deputati a rispettare la parità di genere anche linguistica. Napolitano ha risposto, proprio al commento di Laura Boldrini: “io continuerò a chiamarti “signora presidente” come chiamavo “signora presidente” Nilde Iotti”. Insomma, che vi piaccia o no, a me queste parole non piacciono e non le userò.
Ai microfoni di Repubblica, dopo la cerimonia, Boldrini ha commentato l’episodio, ribadendo le sue posizioni:
“Il presidente Napolitano ha le sue posizioni che io chiaramente rispetto, ciò detto la società cambia: cambiano i ruoli delle persone, e dunque deve cambiare anche il linguaggio. Qualche decennio fa il problema non sussisteva: le donne facevano certi lavori e non altri. Nessuno mette in discussione che non si possa dire “contadina” o “operaia”, al femminile. E allora anche quando saliamo la scala sociale dovremmo accettare che in una lingua neolatina i nomi si declinano”.
https://www.gay.it/donne/news/sindaco-sindaca-femminile-rappresentazione-potere
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La società cambia ma "sindaca" e "ministra" non si possono sentire...
operaia, contadina, fruttivendola, pescivendola... Si?
Decisamente più orecchiabili
Napolitano, secondo me, su questo sbaglia. Certo è però che molte volte queste battaglie linguistiche vengono percepite come insistenze inutili e ossessivamente, fastidiosamente, puntigliose da parte di alcuni che cercherebbero di imporre forzosamente un altro modo di parlare e di pensare; si dovrebbe ragionare sui motivi e su come fare meglio.
Io sono tra quelli che la pensano come Napolitano. Non è abolendo dalla grammatica i nomi mobili - se qualcuno sa cosa sono - che si raggiunge la parità di genere o l'emancipazione della donna. Io sindachessa o ministra li trovo stupidi, brutti, ridicoli e patetici. Forzati. La lingua italiana è bella: io trovo brutto brutto cacofonico dire sindaca. Sembra di essere nella sala di proiezione del film ca... ata pazzesca e tutti a dire che è bello. Ebbene non solo la corazzata Potemkin ma anche la grande bellezza è un film orrendo. Questa mania radical chic di sinistra di "educare" e "fare cultura" a forza per promuovere valori pur condivisibili cozza contro la realtà della natura dell'essere umano ed è esasperata dal web. C'è uno scollamento tra la società reale soprattutto provinciale e le seghe mentali del "five million club" cioè una minoranza di maniaci depressi che passano il tempo a cantarsela a a suonarsela sul web convinti di essere maggioranza o, peggio, gli unici al mondo. Negli USA lo chiamano il mondo artificiale delle "coasts" cioè della California e di NYC. Dove tutti sono super liberal e pensano all'orto bio di Michelle Obama, ma l'America profonda ragiona diversamente. Sbaglia? Può essere, ma forzarla parlando di animalismo riguardo agli scarafaggi ti rende stupido ai loro occhi (e non solo) e comporta solo di farli andare a votare in massa Trump il quale passerà sull'orto bio di Michelle con i caterpillar con cui preparano le trivellazioni petrolifere e ovviamente con l'acqua sporca si butta via il bambino, cioè quanto di buono c'è nelle conquiste sui diritti civili e parità di genere.