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“Non affittiamo a coppie gay, neanche se unite civilmente”: dopo la Calabria, nuovo caso nel Salento

A distanza di poche ore il sito CaseVacanza.it ha reso noto di avere rimosso l’annuncio omofobo e di avere bloccato l’inserzionista.

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Niente casa in affitto a persone che aderiscono all’ideologia gender e coppie omosessuali, anche se unite dal rito civile“: in Puglia, nel Salento è scoppiata oggi una nuova bufera. Dopo la storia di Vibo Valentia (dove una coppia gay è stata respinta da una struttura di Tropea che non accetta gay né animali), Arcigay ha denunciato il caso di San Foca – una delle marine di Melendugno – dove i proprietari di un appartamento sul mare, specificano nell’annuncio pubblicato sul web che non si accettano coppie omosessuali.

Si tratta del primo caso del genere venuto alla luce in Salento, da anni nota meta gay friendly, con numerose strutture dedicate esclusivamente agli utenti LGBT, una delle prime (la residenza Le Sciare) nata propria a San Foca.

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La notizia dell’annuncio omofobo in una struttura turistica salentina ci indigna – ha commentato il presidente di Arcigay Salento, Roberto De Mitry –  Proprio questa indignazione porteremo nelle strade il prossimo 19 agosto a Gallipoli per il Salento Pride, la manifestazione che chiude la stagione dell’Onda Pride. Il nostro orgoglio sarà la rappresentazione palpabile della sconfitta di tutti questi omofobi“.

Gli fa eco il presidente nazionale, Gabriele Piazzoni: “È evidente che il prolungato vuoto normativo sull’omotransfobia in Italia sta producendo un fenomeno raccapricciante, una sorta di esibizionismo della discriminazione, forte di un’impunità garantita dalle leggi e dalla politica“. “È indispensabile mettere in campo un intervento strutturale e normativo che escluda l’omotransfobia – prosegue Piazzoni – così come tutte le discriminazioni e i razzismi, dall’esercizio di servizi destinati al pubblico, anche se messi in campo da privati“.

Nel caso di San Foca nessun turista è stato rifiutato dalla struttura, perché l’annuncio è stato notato da persone in cerca di una casa da affittare e segnalato preventivamente all’Arcigay nazionale, che ha provato inutilmente a contattare i proprietari, senza riuscire ad ottenere alcuna spiegazione. “Per fortuna in Salento questi intolleranti sono pecore nere – spiega ancora De Mitry – alla maggior parte degli operatori turistici non importa nulla se sei gay o etero, basta che prenoti e paghi“.

A distanza di poche ore il sito CaseVacanza.it ha reso noto di avere rimosso l’annuncio omofobo e di avere bloccato l’inserzionista, che non potrà più pubblicare nulla. L’agenzia ha inoltre specificato di non essere “proprietaria degli annunci ma di offrire solo gli spazi on line” e di essere comunque pronta “a intervenire dietro ogni segnalazione di contenuti inappropriati“. Condanna il gesto omofobo anche il sindaco di Melendugno, Marco Potì.

Fonte: Repubblica.it

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9 thoughts on ““Non affittiamo a coppie gay, neanche se unite civilmente”: dopo la Calabria, nuovo caso nel Salento

    1. Io ho delle case di proprietà. E pecunia non olet. Però i bigotti non li voglio, sono schifosi, ignoranti e contro natura perché adorano un istituzione di pedofili e uomini che vanno contro l ordine naturale delle cose mettendosi i gonnoni neri e non facendo sesso

  1. Non credo affatto si tratti di pecore nere come dice l’articolo. In Puglia ci vado spesso per lavoro la situazione appare migliorata negli ultimi anni molto più che in Campania Calabria e Sicilia ma non vorrei che come al solito sull’onda di qualche film tipo Mine vaganti, di qualche gay pride, della solita percezione selettiva tipica del politicamente corretto o radical chic o di un Vendola governatore qualcuno si fosse fatto un film diverso dalla realtà.

  2. Il sito CaseVacanze cancella l’inserzionista e censura, giustamente, un comportamento omofobo. Su questo sito, invece, nessun intervento per bloccare e censurare il comportamento di personaggi squallidi, gretti, ignoranti e provocatori come “domenico”. C’è qualcosa che non va… non trovate?

    1. Questo poveraccio di “domenico” è già stato qui tempo addietro con una sfilza di altri nomi (ricordo enrico, alessio… e altri) e, com’era venuto poi fuori allora, si tratta di un gay cattolico represso che si è fatto sottoporre a cosiddette “terapie riparative” (credo di non ricordarmi male). Basta andare su Disqus per constatare che si tratta della stessa persona. Aggiungerei che se l’hanno “riparato” così, chi è stato meriterebbe la sedia elettrica. Sulla tua osservazione mi trovi completamente d’accordo. Che questo sito pubblichi degli articoli che vengono poi commentati da questo insetto frustrato è come andare a mangiare in un ristorante che serve i piatti con dentro le mosche e poi da la colpa alle mosche.

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