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“Non dobbiamo solo accettare, ma accogliere”: la storia di Grazia e suo figlio Edoardo

Grazia si racconta a Gay.it. Tra coming out, cori LGBTQIA+, e cosa significa essere attivist3 ogni giorno.

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grazia e suo figlio Edoardo
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Quando Grazia mi racconta di suo figlio Edoardo, l’emozione è palpabile: ha il timore di non spiegarsi come vorrebbe e non riuscire ad utilizzare le parole giuste. Eppure, durante la nostra chiacchierata quello che prova arriva forte e chiaro.

Ancora prima del coming out nel 2016, Grazia ha sempre pensato che Edoardo potesse essere gay.

Dopo la conferma, subentrano anche dubbi, perplessità, e paure che non hanno a che fare con l’omosessualità, ma con un mondo esterno che l’omosessualità ancora non la capisce: “Un conto è vederlo dal di fuori, un altro è esserne direttamente coinvolta” mi dice “Tutte le mie amiche mi dicevano di stare tranquilla, ma loro avevano figli eterosessuali e non potevano davvero capire le mie preoccupazioni. Non ero disperata e nemmeno mi strappavo i capelli, volevo confrontarmi altri genitori che vivevano quello che vivevo io”.

Mi racconta di essere cresciuta negli anni Sessanta, e di argomenti che per la sua generazione erano completamente tabù, ammantati di una negatività da tenere lontana o nel migliore dei casi, ridicolizzati sotto forma di macchiette.

Quando le persone vedono una madre parlare di suo figlio con il sorriso sulle labbra, cosa possono dirti? Farmi sentire a disagio perché ho un figlio gay? Vorrei proprio vederlo: diventerei una mamma tigre
“Quando le persone vedono una madre parlare di suo figlio con il sorriso sulle labbra, cosa possono dirti? Farmi sentire a disagio perché ho un figlio gay? Vorrei proprio vederlo: diventerei una mamma tigre”

Quando su consiglio di Edoardo conosce l’associazione Agedo (di cui potete leggere le nostre altre interviste alla presidente Cinzia Valentini, Annamaria Fisichella, e Monica)  Grazia si sente Alice nel Paese delle Meraviglie: non solo interfaccia con una comunità che non aveva mai conosciuto prima, ma si ritrova a fare i conti con tutti i suoi pregiudizi, per finalmente smontarli. 

Oggi fa parte di Checcoro, primo coro LGBTQIA+ di Milano, che oltre ad amare la musica, ha lo scopo di divulgare un messaggio d’inclusività e antifascismo.
Il loro repertorio alterna icone come Raffaella Carrà, Madonna, Mina, o Lady Gaga (“Born This Way è il nostro cavallo di battaglia” mi sottolinea) ma anche canzoni di lotta come Bella Ciao o Bread and Roses, brano di rivolta cantato dalle donne operaie del primo Novecento.

Per Grazia l’attivismo diventa un’attività quotidiana: che sia una lettera a cuore aperto alla presidente Giorgia Meloni e invitarla a comprendere tutte le realtà che ci circondano (“Purtroppo non mi ha mai risposto” mi dice) o rispondere alle persone che confondono il suo braccialetto rainbow con quello della pace. “Quando dico che ho un figlio gay, le persone rimangono spiazzate e crolla ogni finto perbenismo” mi racconta “Loro mi vedono così serena e convinta, e  parlandone così apertamente, mi auguro di smuovere qualche riflessione in loro. Soprattutto se non ci hanno mai pensato prima “. 

Quando le chiedo se si è mai imbattuta in conversazioni scomode, Grazia mi risponde che per sua esperienza, la società civile è spesso migliore del nostro attuale governo: “Quando le persone vedono una madre parlare di suo figlio con il sorriso sulle labbra, cosa possono dirti? Farmi sentire a disagio perché ho un figlio gay? Vorrei proprio vederlo: diventerei una mamma tigre“.

Grazia e suo figlio Edoardo
Grazia e suo figlio Edoardo

Mi racconta che il primo Pride con Edoardo è stato una rivelazione, completamente diverso dall’immagine fuorviante che i media ci propinano ancora da anni. Oggi, al contrario, non si perde nemmeno una parata e non sopporta le persone che le parlano di Etero Pride: “Gli eterosessuali possono essere sé stessi sempre, le persone LGBTQIA+ purtroppo non è così. Lo facciamo per ricordare che in questo mondo non tuttə vengono consideratə uguali, ed è quindi il caso di farci vedere e far sapere esistiamo anche noi. “.

Grazie a suo figlio Edoardo, oggi Grazia si considera una persona migliore sulla faccia della Terra.

Non solo osserva il mondo attraverso un nuovo sguardo, ma il loro rapporto è ancora più forte di prima. Quando cenano insieme lei, suo marito, Edoardo e il marito Giacomo – uniti civilmente dal 2021 –  racconta di un’armonia che non conosce falsità o timori di alcun tipo: “Mio marito adora suo marito, e quando vediamo Edoardo baciare Giacomo penso non ci sia nulla di più bello e potente. Con un amore così non c’è niente al di sopra dei nostri piccoli pensieri”.

A tutti quei genitori che si sentono spaesati o preoccupati perché hanno un figlio gay, Grazia chiede di guardarli negli occhi: “Cercate la loro anima e guardatela. Cercate di capire che quello che conta per loro è sentirsi bene con se stessə. Come genitori noi dobbiamo sentire questa cosa. Non dobbiamo solo accettare, ma accogliere. Perché se non si sentono accoltə nemmeno dai propri genitori, come può farlo in società?”

Grazia ci tiene a ricordare che i figli non sono solo il loro orientamento sessuale o identità di genere, ma sono tante cose diverse, e come può un piccolo particolare non può cambiare un intero rapporto? Amatelə come avete sempre fatto”

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