“Gentili signori, Vi comunico che oggi abbiamo provveduto alla trascrizione degli atti di nascita di Anna e Maria. Vi allego relativi estratti, i cui originali sono a vostra disposizione presso la Segreteria di questa Direzione. Cordiali Saluti“. Con questo telegramma, due uomini sono stati riconosciuti come genitori di due bimbe, Anna e Maria appunto.
E’ l’ennesimo riconoscimento dei figli per una coppia omogenitoriale a Milano. Un obbiettivo tanto atteso ma che ha visto i due neo genitori rivolgersi al tribunale, per ottenere un loro diritto. Il problema era sempre lo stesso. Non essendoci una legge che possa colmare questo vuoto normativo, il Comune inizialmente non ha provveduto al riconoscimento delle due bimbe, nate in California tramite la GPA.
Il ricorso al tribunale per ottenere il riconoscimento
I due uomini ha dovuto ricorrere al tribunale civile della città di Milano per ottenere il riconoscimento. Il giudice aveva già ordinato all’Ufficio Anagrafe di trascrivere gli atti di nascita il 16 novembre. Ma solo qualche giorno fa il Comune ha dato il via libera. Ma è stata anche la stessa giunta comunale a bloccare il riconoscimento, nonostante non sia la prima volta che una coppia gay richiede tale trascrizione.
Da quanto si apprende, difatti, la presidente del gruppo consiliare di maggioranza Elisabetta Strada aveva richiesto il 14 dicembre di non procedere alla trascrizione, nonostante l’ordine del tribunale. Naturalmente, tale richiesta non è stata approvata, e i dipendenti comunali dell’Ufficio non hanno potuto fare altro che procedere, seguendo le indicazioni del giudice.
Una storia simile è quella di Gianni Tofanelli e Andrea Simone, i quali hanno dovuto combattere per vedersi riconoscere come entrambi padri della loro figlia, anch’essa avuta in California tramite la gestazione per altri. In quel caso, avvenuto solo pochi mesi fa, i neo genitori avevano scoperto della trascrizione dal quotidiano Il Corriere della Sera, in quanto il Comune non aveva informato i due uomini dell’avvenuto riconoscimento, ordinato anche quella volta dal tribunale civile. Una buona notizia, insomma, per questa la coppia che potrà concludere il 2018 come una vera famiglia, ora riconosciuta. Ma dovrà sempre ricorrere un giudice per ottenere la trascrizione?
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Purtroppo grazie alla legge schifo delle unioni civili, imperfetta e discriminatoria seppur sostenuta dalle associazioni lgbt, saremo SEMPRE cittadini di serie b. Il matrimonio, grazie a questa legge, sarà un miraggio