L’ONU avrà un Osservatorio per proteggere la comunità LGBT mondiale

L'Onu, dopo la strage di Orlando, si dota di un organismo ad hoc per tutelare i diritti delle persone omosessuali e transessuali.

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2 min. di lettura

L’Onu ieri ha stabilito che venga creato un organo sovranazionale per vigilare sui diritti delle persone LGBT nel mondo. Con 23 voti favorevoli, 18 contrari e 6 astenuti, il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite ha deciso di dar vita a uno speciale osservatorio per i diritti civili della nostra comunità.

Il ruolo di osservatore sarà ricoperto da un esperto “indipendente” che si dovrà occupare di tenere sotto controllo “la violenza e la discriminazione basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere”. Una svolta fondamentale, per andare oltre le iniziative una tantum e le misure frammentarie. L’istituzione di un meccanismo di protezione dedicato ad affrontare le violazioni dei diritti umani connesse all’orientamento sessuale e all’identità di genere è, secondo l’Onu, un passo divenuto necessario per affrontare con urgenza i gravi abusi compiuti nelle diverse zone del mondo. In due precedenti risoluzioni, il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite si era limitato a preparare relazioni che esaminavano i diritti LGBT.

Il lavoro da portare avanti sarà estremamente impegnativo. L’esperto indipendente designato dovrà condurre visite periodiche nei diversi Stati per valutare lo stato dei diritti LGBT, dovrà confrontarsi con i difensori dei diritti umani sul campo e in modo costruttivo e dovrà coinvolgere funzionari, diplomatici e esponenti dei governi per attuare le riforme. L’esperto On potrà anche periodicamente riferire all’Assemblea generale delle Nazioni Unite in merito a questioni più specifiche nell’ambito del suo mandato. L’esperto indipendente sarà anche in grado di emettere comunicazioni private ai governi, ad esempio in situazioni di emergenza, quando la vita di un individuo può essere a rischio.

Il recente massacro di 49 persone al Pulse club di Orlando (Florida) ha dimostrato ancora una volta che la violenza rivolta alle persone omosessuali e transessuali è un’urgenza da affrontare in modo costante e sistematico. Non dimentichiamo che in 73 paesi l’omosessualità è ancora un crimine e in ben 10 paesi l’identità LGBT è punibile con la pena di morte.

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Le Spy 2.7.16 - 10:39

Da sempre ci sono paesi che PER LEGGE ci mettono in carcere o ci impiccano e questi hanno aspettato una strage per fare una cosa del genere, pure a stento, con 23 a favore e 18 contrari...spero almeno 'sta cosa si renda utile.

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