Il Pakistan nel 2018 ha fatto molti passi in avanti sulla strada dei diritti. Ne è un esempio molto significativo e importante quanto accaduto a maggio. Il Parlamento ha approvato un disegno di legge a favore delle persone transessuali, che ora sono più tutelate e meno discriminate. Ma secondo le associazioni non è abbastanza, perché nonostante la politica sia stata dalla loro parte, la società non accetta la comunità. L’83% (sondaggio del 2013) pensa ancora che l’omosessualità non dovrebbe essere accettata. Ogni anno, inoltre, le vittime transessuali sono sempre decine.
Per questo motivo lo scorso 29 dicembre sono scese in piazza, per richiedere una tutela anche da punto di vista legale. In questa data, la città di Lahore in Pakistan ha aperto le strade principali al transgender pride, organizzato con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e dare una spinta al governo, per evitare che i passi in avanti si fermi qui.
La legge anti discriminazione in Pakistan
L’omosessualità è ancora considerata illegale, a causa di una legge britannica all’epoca coloniale. Due persone trovate nel corso di un rapporto omosessuale possono rischiare fino a 10 anni di reclusione. Per le persone transessuali, invece, a maggio il Parlamento ha approvato una legge anti discriminazione innovativa, vista da tutti con un momento storico, una grande vittoria per tutta la comunità.
Secondo il testo finale, le persone trans si possono auto definire uomini, donne o non binari. Il genere sarà poi inserito nella carta d’identità, nel passaporto e in tutti i documenti ufficiali. L’articolo spiega appunto che “un’identità di genere definita come senso interiore e individuale di sé, che può corrispondere o meno al sesso assegnato alla nascita“. Per quanto riguarda la discriminazione, è proibita in scuole, ospedali e trasporti pubblici e in generale in tutti i luoghi di pubblico dominio. Possono poi votare e candidarsi liberamente. Ma questo, a quanto pare, non è ancora abbastanza per essere completamente accettate dalla società.
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