L’aveva baciato dopo aver strappato il pass per Parigi 2024, ricevendo una quantità infinita di insulti omofobi, e l’ha fatto anche dopo non essere riuscito a qualificarsi per la finale olimpica. Campbell Harrison, scalatore professionista australiano, è arrivato 19° a pari merito con un punteggio di 9,4 alle Olimpiadi di Parigi, mancando la qualificazione per la finale. Solo i primi otto di ogni semifinale potevano infatti ambire all’oro olimpico. Ma Harrison ha comunque voluto celebrare la propria gara correndo dall’amato, che ha assistito alla sua scalata dagli spalti, baciandolo teneramente.
“Qualificarsi è stato molto difficile, arrivare fino a qui è stata davvero dura. Non era proprio la mia giornata”, ha detto Harrison dopo aver fallito la qualificazione alla finale. “È stato piuttosto folle. Stamattina, quando mi sono svegliato, ero un po’ emozionato. Ho pensato ‘oh, credo di essere un olimpionico ora’. Quindi è un po’ folle. Alla fine della giornata, quello era il grande obiettivo”.
Il bacio dato al compagno è stato una risposta diretta a chi lo scorso novembre l’aveva ricoperto di insulti sui social, dopo aver baciato anche all’epoca il fidanzato Justin a qualificazione olimpica conquistata. L’account ufficiale delle Olimpiadi aveva condiviso quel tenerissimo bacio, scatenando gli haters. La pagina Instagram olimpica fu costretta a chiedere agli utenti di smetterla con l’omofobia.
“Assicurati che i tuoi commenti siano rispettosi ed evita qualsiasi linguaggio che potrebbe essere [considerato] offensivo o dannoso per gli altri. Ci riserviamo il diritto di rimuovere i commenti che non rispettano questa linea guida”, si lesse, all’epoca.
Harrison ringraziò i fan per i loro messaggi di supporto, sottolineando con orgoglio il suo essere un atleta queer: “Spesso ci diciamo che la società nel suo insieme sta diventando più progressista o che le cose stanno “migliorando”. Ma la realtà è… c’è un motivo per cui si vedono così pochi atleti queer dichiarati nello sport. E questo perché non siamo ancora al sicuro qui… non ancora. L’orgoglio è importante. La rappresentanza è importante. Sono gli omofobi e i bigotti che dovrebbero sentirsi indesiderati nello sport. Non io. Non Justin. Non le persone queer che cercano solo di vivere la propria vita senza dover mentire e nascondere chi siamo”.
Dopo il bacio d’oro di Alice Bellandi alla compagna, anche quello di Campbell Harrison. Lontano dalle medaglie, ma non meno significativo.
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