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Passion il thriller lesbo di De Palma in concorso a Venezia

Sarà in competizione per il Leone d’Oro il nuovo lavoro di Brian De Palma con scene hot fra Rachel McAdams e Noomi Rapace. Torna il Queer Lion con presidenti di giuria Botrugno e Coluccini.

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Sarà in concorso alla prossima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (29 agosto – 8 settembre) il nuovo, atteso thriller erotico di Brian De Palma, "Passion", cinque anni dopo il bellico "Redacted", praticamente ignorato dal pubblico nonostante un giusto Leone d’Argento per la migliore regia. Remake parziale del francese "Crime d’Amour" di Alain Corneau, "Passion" è incentrato sulla controversa relazione tra due donne d’affari, la smaliziata Christine e la sua protetta Isabelle, un rapporto di perversa dominanza che s’incrinerà quando Isabelle viene sedotta da uno degli amanti di Christine. Già si favoleggia di esplicite scene lesbo a temperature d’altoforno tra le protagoniste Rachel McAdams e Noomi Rapace.

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Programma molto equilibrato, sulla carta, tra ricerca e spettacolarità, con almeno un colpo da maestro, cioè il nuovo Malick che improvvisamente sembra diventato prolifico, a soli due anni dalla Palma d’Oro "The Tree of Life", grazie al romantico "To The Wonder", quadrangolo sentimentale tra l’Europa e l’Oklahoma con Ben Affleck, Javier Bardem (prete in crisi di vocazione), Olga Kurylenko e, nuovamente, la McAdams. Ma grandi aspettative si hanno anche, fuori concorso, dal documentario di Spike Lee su Michael Jackson "Bad 25"e da Robert Redford con l’action thriller politico "The Company You Keep" dal cast extra-deluxe: Susan Sarandon, Nick Nolte, Julie Christie, Richard Jenkins. Si va sul sicuro con le nuove opere di grandi autori quali Kitano ("Outrage Beyond"), De Oliveira ("Gebo e l’ombra", fuori concorso a 103 anni!), Olivier Assayas ("Après mai", sul dopo ’68 con un cast di esordienti). Si preannunciano trasgressioni sulfuree per "Spring Breakers" della scheggia deviante Harmony Korine con James Franco rapper sballato, pusher e trafficante d’armi, alle prese con quattro bad girls che derubano un fast food per pagarsi le vacanze.

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Tripletta italiana di tutto rispetto e per nulla convenzionale col già discusso "Bella addormentata" di Bellocchio ambientato nei sei giorni precedenti alla morte di Eluana Englaro che non si vede mai ma di cui parlano i protagonisti della storia corale (Isabelle Huppert, Toni Servillo, Maya Sansa, Alba Rohrwacher); la commedia low budget ‘Un giorno speciale’ di Francesca Comencini, ispirata al romanzo "Il cielo con un dito" di Claudio Bigagli, sull’incontro tra una giovane con l’aspirazione di entrare nel mondo dello spettacolo (Giulia Valentini), grazie alla raccomandazione di un politico, e un autista (Filippo Sciccitano) che deve accompagnarla al fatidico incontro sempre rimandato con l’uomo di potere; il giallo metafisico su un delitto di mafia "‘È stato il figlio" di Daniele Ciprì, ‘orfano’ del sodale Franco Maresco.

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Spicca l’assenza del nuovo film di François Ozon, la commedia con risvolti thriller "Dans la maison" sul rapporto burrascoso tra un insegnante e un allievo sedicenne, che uscirà direttamente nelle sale francesi il 10 ottobre. Si apre il 29 agosto col thriller politico "The Reluctant Fundamentalist" della regista indiana Mira Nair, a detta del direttore Alberto Barbera “un’esemplare trasposizione cinematografica di un romanzo (di Moshin Hamid, omonimo, n.d.r.) che affronta il tema, di grande attualità, dei fondamentalismi di ogni ispirazione e natura”. Tornerà anche il premio glbt, il Queer Lion arrivato alla sesta edizione e organizzato come sempre dall’associazione Cinemarte di Daniel Casagrande che ci ha anticipato i nomi dei presidenti di giuria: Matteo Botrugno e Daniele Coluccini, registi di "Et in terra pax", in concorso due anni fa per il leoncino arcobaleno.

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