Un membro di Futuro e Libertà denuncia di essere stato espulso dopo la sua adesione al Cagliari Pride. La deputata Flavia Perina (in foto) ripresa dai colleghi dopo l’adesione al Roma Pride. Il vicepresidente di FLI Italo Bocchino che la riprende parlando di manifestazione. E’ caos nel partito di Fini – che ad oggi era sembrato attento alle tematiche lgbt – per i gay pride territoriali che si terranno sia nella capitale, sabato 23, che a Cagliari sabato 30.
L’epurazione – Tutto è iniziato con l’accusa all’ormai ex partito di
Riccardo Lo Monaco (in foto), collaboratore de Il Futurista e del sito Libertiamo.it, che su Twitter ha scritto: "Sono stato fatto fuori da Futuro e Libertà all’indomani della mia adesione personale al Gay Pride del prossimo 30 giugno a Cagliari", per poi rincarare: "Sono stato fatto fuori da Futuro e Libertà all’indomani della mia adesione personale al Gay Pride del prossimo 30 giugno a Cagliari".
Il sostegno della Perina e l’attacco di Bocchino – Poco dopo ecco arrivare l’adesione della deputata di FLI, Flavia Perina, ad un altro Gay
Pride, quello di Roma. "Futuro e Libertà sostiene anche quest’anno il Gay Pride, nel nome dei diritti civili e di una assunzione di responsabilità della politica nei confronti delle persone omosessuali". Una posizione coerente con l’adesione che già lo scorso anno il partito diede all’Europride di Roma. Ai colleghi, però, non è andata giù e a farsi avanti a smentire la Perina ci ha pensato addirittura Italo Bocchino che via agenzia ha fatto sapere: "Seppure è nota la sensibilità di Futuro e Libertà per la tutela dei diritti civili e delle coppie di fatto a prescindere dal genere, va chiarito che l’adesione al ‘gay pride’ di Flavia Perina è una posizione personale e non del partito. Fli ritiene che per tutelare i diritti degli omosessuali, tenendo sempre distinte tali coppie dalla famiglia, servano proposte concrete e non sfilate allegoriche che spesso con il cattivo gusto hanno fatto danno a chi giustamente reclama diritti". Una posizione di disprezzo per la manifestazione gay, quella del capogruppo alla Camera, che porta il centrodestra indietro di almeno 20 anni e che rischia di vanificare i passi in avanti che il presidente della Camera Gianfranco Fini aveva cercato di fare.
Tutti contro la Perina – A sostegno di Bocchino è arrivato poi l’esponente di Fli Nino Lo Presti che ha rincarato la dose con: "Futuro e Libertà non sostiene manifestazioni di dubbio gusto, diseducative e che nulla hanno a che fare con la tutela dei diritti degli omosessuali". Altro giro, altra corsa. Contro la Perina si schiera anche il coordinatore nazionale Fli Roberto Menia: "Fli si schiera a tutela dei diritti costituzionali di tutti i cittadini, a prescindere da lingua, razza, religione, sesso. Altra cosa è dare sostegno a manifestazioni kitsch, di volgare esibizionismo e di dubbio gusto".
Il riassunto di quanto successo? Storace de La Destra sintetizza le ultime ore di FLI: "Nel partito di Fini litigano a mille sull’adesione al Gay Pride. Una rissa pubblica, scontro, praticamente un’orgia". in ballo, in realtà, potrebbe esserci qualcosa di molto più noioso: l’alleanza dei finiani con i moderati di Casini in vista delle prossime elezioni.
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