Il 16 novembre è la giornata internazionale della tolleranza. Strano ma vero, questo ricorrenza è osservata anche in Russia. E alcuni insegnanti della scuola di Yekateringburg hanno deciso di promuovere l’evento con una mostra di disegni, aperta ai bambini di elementari e medie. Il tema riguardava appunto la tolleranza. E i bambini, pensandoci bene, hanno pensato di parlare della tolleranza mostrandosi più aperti degli adulti nei confronti dell’omosessualità.
E’ così che molti disegni mostravano arcobaleni, coppie di uomini e donne, di due uomini e di due donne, di gruppi di persone di generi e origine diverse che si abbracciavo. Con tanto di scritte inequivocabili. Un disegno riportava la scritta “Noi siamo tolleranti. E tu?”, mentre in un altro compariva la frase “Non scegliamo la nostra apparenza, orientamento o razza. Siamo tutti unici a modo nostro“. I disegni più “compromettenti” sono stati mostrati qualche giorno dopo dal quotidiano russo Ural, e la notizia ha attirato gli agenti della Polizia.
Blitz a scuola per sequestrare i disegni: violavano la legge sulla propaganda gay in Russia
I disegni raffiguranti arcobaleni, ritratti di persone gay e lesbiche e frasi troppo tolleranti sono quindi stati sequestrati dalla Polizia, perché violavano la legge sulla propaganda omosessuale vigente in Russia. In particolare, si contestava il fatto di aver diffuso del materiale che promuoveva relazioni sessuali non tradizionali a dei minori.
I 17 disegni sequestrati saranno ora analizzati per capire come procedere. L’intervento della Polizia è stato richiesto da una donna, madre di un bambino che frequenta la scuola. Preoccupata dai disegni riportati nella mostra. E mentre gli insegnanti spiegano che l’arcobaleno può essere un segno di purezza, disegnato da dei bambini delle elementari, gli organizzatori dell’evento potrebbero essere processati per aver commesso il reato di propaganda gay. Sarebbe il secondo caso in Russia, dopo la condanna di un ragazzo di 17 anni. Questo aveva pubblicato delle foto di uomini online. La condanna era stata però annullata a ottobre, a seguito di un suo ricorso, poiché la corte non aveva abbastanza prove per confermare la sua colpevolezza.
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