69enne presidente del partito Diritto e Giustizia di cui è il cofondatore, nonché ex Primo ministro della Polonia, Jaroslaw Kaczynski è tornato a vomitare omofobia a buon mercato, in vista delle imminenti elezioni europee.
In campagna elettorale nella città di Wroclawek, Kaczynski ha sparato a zero contro la comunità LGBT polacca: “Abbiamo a che fare con un attacco diretto alla famiglia e ai bambini, alla la sessualità dei bambini, da parte dell’intero movimento LGBT, del gender. Tutto questo l’abbiamo importato, ma oggi minacciano la nostra identità, la nostra nazione, la sua stessa esistenza e quindi lo Stato polacco”. Non contento, Kaczynski ha sottolineato come tutti, ma proprio tutti, debbano accettare il cristianesimo, perché mettere in discussione la chiesa non sarebbe patriottico.
Diritto e Giustizia ha vinto le elezioni polacche nel 2015, fondando quasi l’intera campagna sulla minaccia rappresentata dai profughi musulmani. Adesso il dito parrebbe puntato contro la comunità LGBT. D’altronde non è la prima volta che il partito attacca i nostri diritti. Due mesi fa condannarono il “liberalismo occidentale” dell’istruzione inclusiva LGBTI nelle scuole di Varsavia, sostenendo che violasse i valori tradizionali cattolici. In pochi mesi sono diventati 20, i Pride cancellati in tutto il Paese.
Questo perché nel mese di febbraio il sindaco di Varsavia, Rafał Trzaskowski, ha firmato una dichiarazione LGBT + di 12 punti. Si è trattato del primo documento che abbia mai riconosciuto ufficialmente i diritti LGBT + nella storia polacca. Kaczynski, ovviamente, ha definito la dichiarazione “un grande pericolo”.
“Un attacco alla famiglia, un attacco condotto nel peggiore dei modi, perché è essenzialmente un attacco ai bambini”, ha detto il 23 febbraio. La Chiesa cattolica romana polacca, che ha ancora oggi un’enorme influenza politica, ha espresso “profonda preoccupazione” dal punto di vista dell’educazione scolastica. “La dichiarazione contraddice il diritto costituzionale dei genitori di crescere i propri figli secondo le proprie convinzioni”, ha tuonato un vescovo, ottenendo l’immediato plauso di Kaczynski e del suo partito, che guarda alla discriminazione per vincere le europee.
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