Maria Rosaria Malapena ha 38 anni, è di Nola e si candiderà alle prossime politiche nazionali con Potere al Popolo. Perché questa candidatura è interessante per le persone LGBTQI+?
Maria Rosaria Malapena non è la prima persona proveniente dal movimento LGBT italiano che si candiderà alle elezioni politiche nazionali del prossimo 4 marzo. In Arcigay Napoli ricopre il ruolo di delegata a Sessualità e Disabilità. Ha 38 anni, è di Nola, è una donna lesbica, ha la tetraparesi spastica ed è un’attivista che si batte per i diritti delle persone LGBT con disabilità. È capolista di Potere al Popolo al collegio plurinominale Campania 1-03 e ha deciso di portare un tema intersezionale all’interno del dibattito politico nazionale.
Intervistata dal quotidiano Metropolis, ha spiegato perché la scelta di entrare nel partito Potere al Popolo: “Ho accettato – spiega Maria Rosaria – perché Potere al Popolo ha deciso di mettere in prima linea le persone che sono ai margini della società”. Una linea del partito di sinistra, nato dall’esperienza di Ex OPG Occupato a Napoli, presentata alla camera in questi giorni, che si trova a questo link.
Perché questa candidatura è particolarmente interessante? In questo momento storico, i movimenti per la libertà e i diritti civili, sociali e umani, Malapena ha messo al centro delle proprie battaglie l’intersezionalità; anche Arcigay ha recentemente abbracciato questo tema. Intersezionalità è una parola complessa che parla di qualcosa che appare, in realtà, molto semplice: le persone non possono essere catalogate per un proprio singolo aspetto.
Una donna lesbica del Ghana in attesa di permesso di soggiorno in Italia, precaria e che vive in un centro accoglienza, esprime più identità, seppur rimanendo sempre la stessa persona. Allo stesso modo una persona anziana, vedova, con la minima di pensione che vive in una casa popolare. O una coppia di genitori omosessuali, uno con disabilità motoria e i figli inseriti nella scuola pubblica e così via. Ciò ci rende l’idea di come le battaglie per i diritti vadano condotte tutte insieme, poiché spesso la discriminazione e l’esclusione sono accomunate dallo stesso squilibrio di potere, come abbiamo trattato in questo articolo.
Maria Rosaria Malapena esprime la propria dimensione di intersezionalità delle lotte con la volontà di portare in parlamento una proposta chiara per l’assistenza sessuale alle persone con disabilità motoria: “Permettere loro di poter alzare il telefono e chiamare un assistente sessuale per un paio d’ore di piacere è un diritto umano e una questione di dignità». Sul versante delle persone LGBTI Maria Rosaria ha le idee chiare: “Bisogna andare avanti con le adozioni”.
Ed è qui che si capisce il bene che può fare questo tipo di rappresentanza politica in Parlamento: non tanto per gli aspetti della vita di Maria Rosaria di per sé, ma per l’approccio alla politica che parte dalla libertà e del rispetto dei diritti di tutte le persone. Come spiega lei stessa in chiusura all’intervista sopra citata: “Obiettivo di tutte le mie battaglie è garantire a tutti gli stessi diritti, perché possano essere se stessi, vivere liberi e così, finalmente, felici”.
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