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Puglia, il presidente Emiliano in lacrime nella scuola che ha reagito all’omofobia: ‘siete l’orgoglio dell’Italia’ – VIDEO

Michele Emiliano ha voluto ringraziare gli studenti di Brindisi che hanno organizzato un flash-mob contro l’omofobia.

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Due settimane dopo il flash-mob contro l’omofobia che coinvolse l’intero istituto Alberghiero Sandro Pertini di Brindisi, a causa di una scritta omofoba apparsa sull’edificio scolastico, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha voluto incontrare gli studenti. Nel ringraziarli, l’esponente PD, accolto dal preside Vincenzo Antonio Micia e dal sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi, si è persino commosso.

“Capirete che il mio è un lavoro pieno di sofferenze, però ci sono delle giornate bellissime. Quando ho visto in che modo hanno reagito ad una cattiveria grande che era stata compiuta nei confronti di un loro compagno, ho pensato che come si fa in casa, qualcuno dovesse dire loro che sono dei bravi ragazzi e quindi ho chiesto al preside se fosse possibile venire a dirglielo”. “E’ difficile parlare perché qualcuno parla della scuola del Sud, come di un posto in cui si devono impegnare le persone, ma si impegnano già moltissimo. Io lo so da sempre, soprattutto in questa provincia dove quando ero magistrato, all’indomani della strage di Capaci, questi ragazzi con i loro genitori, vennero sotto la procura della Repubblica per dirci che la morte di Falcone e della sua scorta e di sua moglie, non avrebbero dovuto fermare l’azione di ripristino della legalità”. “La scuola di Brindisi e della sua provincia è così da sempre e penso che loro debbano sapere che c’è qualcuno che se ne accorge. Non sarà il ministro dell’Istruzione, ma non fa niente. C’è il sindaco qui vicino a me, che è il mio orgoglio, perché si batte come un leone in questa situazione così difficile, e ci sono i nostri ragazzi che sono la nostra speranza”. “In questa scuola gli italiani vengono sicuramente protetti, ma non a differenza degli altri. Non è possibile che uno finga di essere un’altra cosa per farsi accettare. Non bisogna più fingere. Se qualcuno vuole vivere la propria sessualità a modo suo lo deve poter fare. Se si vuole vestire come gli pare, lo deve poter fare. Rimanendo nel buon gusto, nella convivenza reciproca”.

Tutto questo senza dimenticare la legge contro il bullismo e l’omofobia, che da tempo in regione attendono di approvare. Un progetto di legge, sottolinea Emiliano, ‘bellissimo’, ma che sta ‘camminando un po’ faticosamente per via del dubbio da parte di qualcuno che contenga elementi poco chiari, mentre in realtà è banalissimo: ciò che qui avviene naturalmente grazie alla qualità del preside, degli insegnanti, alla tradizione del luogo, insomma qui dinanzi a una violenza inaccettabile nei confronti di un loro compagno hanno saputo subito cosa fare. Altrove di fronte ad atti come questo il silenzio dura per tutta una vita chissà con quali conseguenze”.

“Questo disegno di legge”, ha continuato il presidente della Regione, “mira a mettere tutta la pubblica amministrazione, in particolare le scuole, nelle condizioni di conoscere cosa fare, come farlo, e anche di poter scambiare esperienze. Serve alle famiglie, non è contrario alle famiglie. Dobbiamo solo imparare che ci sono dei momenti in cui le istituzioni non possono tacere. Se qui il preside, la scuola, avessero taciuto, sarebbe stato un danno gravissimo. Invece oggi stiamo facendo un gesto di amore collettivo, io qui vedo striscioni che inneggiano all’amore ovunque. In tutte le sue forme e questo è un bene che le istituzioni devono riconoscere anche con una legge”. “Voi studenti avete rappresentato l’intera Puglia e la sua visione del mondo”. “Lo avete fatto con la reazione di fronte a un atto di sopruso, sintomo di un disagio interiore così forte manifestato da persone che pensano di uscire dalle difficoltà quotidiane odiando qualcuno che è diverso da loro o che per un motivo qualunque gli sta antipatico. Finché rimangano sciocchezze fra ragazzi lo chiamiamo bullismo. Ma quando diventa una filosofia per dividere la società, questo diventa un dramma. Avete agito come dei partigiani. Ogni errore può essere corretto. Sarebbe bellissimo se gli autori delle scritte spiegassero il perché del loro gesto e mi auguro anche che nel frattempo abbiano cambiato idea”.

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