Dopo la condanna ufficiale da parte del Vaticano, Radio Maria ha dovuto prendere posizione in modo plateale. E l’ha fatto sospendendo il religioso che nei giorni scorsi ha definito il terremoto che ha colpito Lazio, Umbria e Marche un “castigo divino” per l’affronto rappresentato dalla regolamentazione delle unioni omosessuali.
“Radio Maria ritiene inaccettabile la posizione di Padre Cavalcoli riguardante il terremoto e lo sospende dalla sua trasmissione mensile“: questa la risposta della famosa emittente cattolica dopo il mare di polemiche che in queste ultime ore ha travolto il religioso, che aveva sostenuto, ripetutamente, che il terremoto del Centro Italia sarebbe una punizione divina per i peccati compiuto contro la famiglia e il matrimonio, ovvero per l’introduzione delle unioni civili.
“Radio Maria” si legge in una nota dell’emittente “si scusa se tali espressioni possono aver offeso la sensibilità dei fratelli terremotati ed esprime loro piena solidarietà e vicinanza nella preghiera. Radio Maria assicura, come già in passato, i collegamenti di preghiera con le zone terremotate per far sentire loro la vicinanza di tutta la Chiesa”.
La decisione della radio arriva dopo la ferma condanna da parte del Vaticano: “Sono affermazioni offensive per i credenti e scandalose per chi non crede”, aveva detto mons. Angelo Becciu, sostituto alla Segreteria di Stato, interpellato dall’Ansa. Becciu ha spiegato che si tratta di affermazioni degne del paganesimo, “datate al periodo precristiano e che non rispondono alla teologia della Chiesa perché contrarie alla visione di Dio offertaci da Cristo”. “I terremotati ci perdonino, a loro solidarietà del Papa”, ha poi aggiunto.
Sul sito internet di Radio Maria, l’emittente ha inoltre voluto precisare che le parole che tanta indignazione hanno generato non sono state pronunciate dal direttore dei programmi, padre Livio Fanzaga, bensì da un conduttore esterno, appunto padre Giovanni Cavalcoli e quelle stesse affermazioni “sono state fatte a titolo personale e non rispecchiano assolutamente il pensiero di Radio Maria al riguardo”.
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Si sono scusati coi terremotati. Con i gay non si sono neanche preoccupati di chiedere scusa
vero
Il solo fatto che si sia sottolineato un diverso sentire tra chi crede e chi no la dice lunga: si lascia intendere che le unioni civili sono sì una sciagura per l’umanità (concetto espresso a vari livelli curiali anche se non proprio da tutti però alla fine è la maggioranza che conta anche lì) ma almeno non causano cataclismi naturali.
mmmm però se ci pensi chi crede ha un sentire diverso dagli atei,un modo di vedere diverso,meno stabile e più suscettibile ai cambiamenti della vita e anche alle opinioni del clero