Secondo quanto riporta oggi Repubblica, Matteo Renzi avrebbe dato mandato al capo dell’ufficio legislativo di Palazzo Chigi, Antonella Manzione, di redigere un testo sul modello delle unioni civili tedesche. Il testo dovrà poi essere presentato al governo. Un testo, dunque, che ricalcherebbe in tutto e per tutto il DDL Cirinnà che è già pronto in commissione Giustizia del Senato, ma che a questo punto dovrebbe interrompere il suo percorso in favore della proposta del governo. Si parla, nella sostanza, di un istituto del tutto simile al matrimonio se non fosse che non si chiama matrimonio e non estende il diritto alle adozioni anche alle coppie gay. Le uniche adozioni concesse sono quelle dei figli del partner, le cosiddette stepchild adoption. Sembra anche che il premier abbia posto la questione ai vescovi con gli stessi toni con cui si rivolge ai sindacati a proposito del Jobs Act: “Se ne facciano una ragione” avrebbe detto Renzi. Il contentino dato all’opposizione interna alla maggioranza, ovvero l’Ncd, sarebbe mezzo miliardo che la legge di stabilità destina alle famiglie numerose, sotto forma di sgravi fiscali.
Questo dovrebbe bastare a mettere a tacere l’alleato, o almeno la maggior parte dei suoi rappresentanti in parlamento.
Tutto il resto, rimarrebbe invariato, rispetto al DDL Cirinnà: successione, reversibilità, assistenza reciproca in caso di malattia o di detenzione, accesso ai sussidi e alle graduatorie delle case popolari e via dicendo. Un progetto che potrebbe avere la maggioranza numerica necessaria a passare l’esame parlamentare, magari anche in tempi brevi.
Dando per assodato il voto a favore dei partiti a sinistra del Pd (che ribadiscono comunque che l’obiettivo rimane il matrimonio e che le unioni civili sono il punto di partenza), all’indomani della cena di Vladimir Luxuria da Berlusconi , arriva una dichiarazione di Mara Carfagna, da poco scelta dall’ex premier come responsabile dei diritti civili per Forza Italia .
“Aumentare i diritti e le garanzie di chi oggi si trova in un limbo giuridico non vuol dire attentare al ruolo della famiglia tradizionalmente intesa, ma porsi con onestà intellettuale e senza pregiudizi di fronte ad una condizione che riguarda la vita quotidiana di oltre 1 milione di cittadini italiani che rispettano la legge e pagano le tasse – ha scritto sul suo profilo Facebook l’ex ministra -. E’ evidente che il riconoscimento di doveri e diritti alle coppie di fatto non comporta l’equiparazione al matrimonio“. “Non ho difficoltà a dire di aver trovato alquanto incomprensibili le giravolte in cui si sono esibiti negli ultimi giorni gli amici di Ncd – si legge – passando, nel giro di 24 ore, da una chiusura totale su questi temi alla piena disponibilità nei confronti del Governo per trovare una soluzione equilibrata. Ben venga, ovviamente, ma sarebbe opportuno, visto che non siamo in perenne campagna elettorale, e visto che il nostro ruolo è quello di fare le leggi, avere sempre come orizzonte ideale la speranza di costruire per davvero una società più civile, moderna ed inclusiva”.
E’ innegabile che le aperture di Berlusconi sulla questione dei diritti civili ha creato non pochi mal di pancia dentro Forza Italia e che in molti si augurano non un diktat da Arcore, ma la possibilità di votare “secondo coscienza”.
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