Weekend di omofobia adolescenziale, quello vissuto nella Capitale.
Due ragazzine di appena sedici anni, come raccontato da FanPage, sono state infatti insultate da un adulto nel cuore di Villa Torlonia, parco della Capitale domenica scorsa preso d’assalto da turisti e romani, visto l’arrivo della primavera. Le due giovani, stese sul prato insieme ad un amico, si sono scambiate un normalissimo bacio, scatenando la furia di un capo scout, che dopo essersi avvicinato avrebbe urlato: “Dovete vergognarvi! Questo è un luogo pubblico, un po’ di decenza, ci sono dei bambini qui!”.
“Lo sta dicendo solamente perché sono due ragazze”, ha reagito l’amico, come raccontato da colei che ha assistito all’indecente scena. Chiara Caraboni, che ha descritto quanto visto.
Ho sentito il dovere di prendere le loro difese, mentre il capo insisteva nel raccontare dei bambini sconvolti dal vedere “due persone che facevano l’amore”, mi ha chiesto come non potessi comprendere che la situazione fosse totalmente inaccettabile. Peccato che nessuno dei bambini apparisse indignato: hanno notato due persone che si baciavano. Non due femmine, due persone. Lo stigma, lo “strano”, l’indecente era solo negli occhi e nella sensibilità dell’adulto. Ogni sforzo di spiegare al signore tanto arrabbiato dalla situazione che sarebbe stato sufficiente chiarire ai bambini che non stavano compiendo niente di male o di sbagliato, che si stavano solo scambiando un gesto d’affetto, è stato vano. La discussione è volta al termine con l’intervento del collega scout, che tentando forse di istigare ha detto: “Lascia stare, sicuramente la signorina ha studiato come si fanno certe cose”. Non mi è tutt’ora molto chiaro cosa intendesse dire, ma probabilmente non era un complimento.
“Siamo nel 2019”, continua Chiara su Facebook, “le lotte per i pari diritti sono state tante, tantissime. Eppure ancora è evidentemente troppo facile imbattersi al parco in persone che non accettano le varie tonalità del mondo e il diritto degli altri a essere se stessi, e si sentono in dovere di urlare, aggredire, rimproverare. Sui diritti però non si può discutere”. E invece ancora oggi, nell’Italia che vota in massa la Lega, c’è chi mette in discussione persino l’omofobia. A detta di costoro ‘inesistente’.
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