Ancora guai per l’autrice di Harry Potter. Dopo aver cercato di spiegare la sua posizione riguardante la comunità trans, J.K. Rowling deve ora fare i conti con la sua casa editrice. Alcuni dipendenti di Hachette, appunto la casa editrice che pubblica i libri delle Rowling da anni, nel corso di una riunione dello staff hanno affermato di non poter lavorare per una celebre scrittrice con queste opinioni nei confronti delle persone transessuali.
Al Daily Mail, una fonte ha spiegato:
Il personale del dipartimento per bambini di Hachette ha annunciato di non essere più pronto a lavorare sul libro. Hanno detto di essere contrari ai suoi commenti e volevano mostrare supporto per la comunità trans.
Una presa di posizione netta, che ha messo in difficoltà sia la casa editrice sia l’uscita del nuovo libro della Rowling, Ickabog. Anche quest’ultima sua creazione era stata al centro delle critiche, per aver risposto a una bambina su Twitter copiando per sbaglio una parte di un messaggio condiviso dalle TERF.
Dalla casa editrice cercano invece di spiegare quanto accaduto e minimizzare:
Se gli fosse stato chiesto di modificare un libro sugli abusi domestici e fossero sopravvissuti a degli abusi, ovviamente non sarebbero mai stati costretti a lavorarci su. Ma questa è una fiaba per bambini. Non è la fine del mondo.
Ma la casa editrice Hachette vuole difendere la libertà di parola
Hachette, spiega una fonte, intende difendere la libertà di parola e di espressione dei suoi autori, e non può accettare che le opinioni personali degli stessi siano ragione per boicottare una nuova opera.
La casa editrice, insomma, taglia corto, assicurando che Ickabog verrà distribuito, poiché si parla di un libro per ragazzi dove le opinioni dell’autrice nei confronti della comunità transgender non c’entrano in alcun modo.
Siamo orgogliosi di pubblicare la fiaba per bambini di JK Rowling The Ickabog.
La libertà di parola è la pietra angolare dell’editoria. Crediamo fondamentalmente che ognuno abbia il diritto di esprimere i propri pensieri e credenze. Ecco perché non commentiamo mai le opinioni personali dei nostri autori e rispettiamo il diritto dei nostri dipendenti di avere una visione diversa.
Non faremo mai lavorare i nostri dipendenti su un libro il cui contenuto trova sconvolgente per motivi personali, ma tracciamo una distinzione tra questo e il rifiuto di lavorare su un libro perché non sono d’accordo con le opinioni di un autore al di fuori della loro scrittura, il che è contrario al nostro credere nella libertà di parola.
Nel frattempo, contro le dichiarazione della Rowling si sono schierati diversi personaggi famosi, come i protagonisti dei film di Harry Potter tra cui Emma Watson (Hermione Granger) , Daniel Radcliffe (Harry Potter) e Katie Leung (Cho Chang).
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