Ruby Rose, 35enne ex protagonista di Batwoman, ha ricordato l’omofobia vissuta sulla propria pelle in tenera età. Da sempre lesbica dichiarata, Ruby ne ha parlato con il The Guardian.
Mi piaceva stare con tutti i ragazzi e, in un certo senso, mi vedevo come uno di loro. Per molto tempo ho pensato che ci fosse qualcosa di sbagliato in me, o che non corrispondessi al genere che ero. Ci sono voluti anni, ma alla fine sono arrivata al punto in cui mi sono detta: “Ok, penso di essere molto androgina e molto in sintonia con l’energia maschile“.
Quando si è dichiarata lesbica con sua madre all’età di 12 anni, Rose ha ricordato con gioia la totale e immediata accettazione della mamma, ma anche gli insulti ricevuti a scuola. I ragazzi la evitavano, scrivendo “odiamo Ruby” nei bagni, mentre le ragazze l’accusavano di fissarle negli spogliatoi. “È stato orrendo. Sono stati piccoli momenti di bullismo come quello che mi hanno fatto sentire incapace di essere me stessa“. Ma il dramma era dietro l’angolo, perché il branco l’ha picchiata.
Sono stata picchiata da quattro ragazze e da un ragazzo di fronte a circa 50 persone. In un bar mi hanno colpito alla testa con delle sedie di metallo e mi hanno lanciato addosso delle cose, mi hanno presa a pugni. Sono finita in ospedale con grandi contusioni, ferite, una commozione cerebrale. Da quel momento in poi ho iniziato a temere per la mia vita.
Rose voleva sporgere denuncia, ma sua madre aveva paura di eventuali ripercussioni mentali nei confronti della figlia, che a 12 anni aveva pensato al suicidio. In famiglia, poi, non avevano neanche i soldi per un un avvocato. Alla fine Ruby è esplosa prima come modella e successivamente come attrice, ma quell’aggressione le ha segnato la vita. Ancora oggi riceve messaggi da ex compagni di classe che non fecero nulla, pur assistendo al pestaggio, chiedendole scusa.
Dopo l’esordio tv con Australia’s Next Top Model, Ruby si è fatta vedere come attrice in Orange is The New Black, Batwoman e in film come John Wick: Chapter 2, The Meg e XXX: Return of Xander Cage.
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Purtroppo ancora nel 2021 queste realtà sono all’ordine del giorno.E’ uno schifo,sei solo e devi dimostrare di essere forte con un gruppo numeroso che non vede altro che ” diversita'” e con il quale non puoi parlare. Questa “forza”,viene usata come attenuante poi,come se te la fossi cercata, quando devi sporgere denuncia (se lo fai…). Ovvietà? No,non c’è un educazione di base per un integrazione sull’ orientamento che sia sana. Gia’,nell’adolescenza,non c’è una reale accettazione personale,figuriamoci se devi spiegarlo in questura!
Perdonare ? Mai ! Le scuse vanno respinte al mittente che deve per tutto il resto della sua vita sentirsi in colpa , come le vittime del bullismo si sentono insicure.