Sembra che Rupert Everett si sia dato uno scopo nella vita, ovvero quello di ricordare alle persone, a cadenza regolare, che fare coming out può avere dei risvolti negativi. Specialmente ai giovani attori.
L’attore ha dichiarato all’autorevole quotidiano "The Guardian": "Il punto che non potevi, e non puoi ancora essere, un 25enne gay che cerca di sfondare nel mercato del cinema britannico, o americano e nemmeno italiano. Semplicemente non funziona e ad un certo punto sbatterete contro un muro di mattoni. Riuscirete a fare andare tutto per il meglio per un certo periodo, ma al primo fallimento sarete semplicemente tagliati fuori.
E sono stanco di dire che sì, è probabilmente solo colpa mia. Ho sempre provato a fare il mio lavoro e quando le cose smettono di andare bene in un posto, mi sposto altrove e cerco di farle funzionare. Il problema vero, e non mi interessa se qualcuno non è d’accordo, è che non funziona se sei gay… Non è consigliabile essere onesti. Non è così facile e sinceramente non consiglierei a nessun attore che davvero pensa che il cinema sia la sua carriera, di fare coming out".
Everett continua sostenendo che adesso le cose sono peggiori rispetto a qualche anno fa. "Un uomo gay può solo fare ruoli da travestito. Mi hanno ridotto ad un travestito, Il prossimo passo è il Dick Emery Show (una commedia en travestì molto popolare un UK, ndr)". A proposito del suo ruolo insieme a Madonna in "The Next Best Thing" ha detto: "Non ho mai letto recensioni peggiori nella mia vita. Hanno preso la mia nuova carriera e l’hanno buttata via. Mi si sono sbiancati peli pubici in una notte".
In più Everett ha dichiarato che se ne andrà dall’Inghilterra se il conservatore David Cameron vincerà le elezioni. "Sono troppo ricchi, non credo in loro (i conservatori, ndr) e non voglio che il paese sia governato dagli yacht. Non hanno alcuna prospettiva sulla realtà".
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