Se c’è un attore esploso negli anni ’80 che ha pagato a carissimo prezzo il proprio coming out, quell’attore si chiama Rupert Everett. Il divo inglese, oggi 61enne, arrivò ad un passo dal diventare James Bond, se non fosse che quel coraggioso gesto di rottura lo relegò ad intepretare ruoli principalmente omosessuali.
Ebbene proprio Everett, intervistato dal The Times, ha affrontato la polemica recitativa di questi ultimi mesi, tra chi vorrebbe che solo attori dichiaratamente omosessuali interpretassero personaggi omosessuali, come ripetuto da Russell T Davies, autore di Queer as Folk e It’s a Sin.
Rupert ha detto che “non sarebbe giusto, non andrebbe affatto bene“. Everett ha fatto l’esempio del recente Dietro i Candelabri, con Matt Damon e Michael Douglas, entrambi dichiaratamente eterosessuali e straordinari in ruoli omosessuali. “Come uomo gay sono stato toccato da entrambe le loro esibizioni”, ha confidato Everett. “Perché recitare è recitare, ed è fantastico anche per le persone gay interpretare ruoli etero”.
Ed è questo il punto principale, spesso trascurato, della polemica. Perché ingabbiando attori e attrici in personaggi legati al loro reale orientamento sessuale andresti a negare ad attori LGB di poter interpretare personaggi eterosessuali. Un po’ quanto capitato proprio a Rupert negli anni ’90, con successive e doverose battaglie di inclusione e rappresentazione totale, a 360°, che hanno poi contribuito ad abbattere non pochi muri. Non a caso attori dichiaratamente gay come Luke Evans, Neil Patrick Harris, Ben Whishaw e Cheyenne Jackson interpretano spesso anche personaggi eterosessuali, spaziando tra le proposte e i personaggi, come qualsiasi attore dovrebbe fare.
A detta di Everett anche Scarlett Johansson, costretta ad abbandonare il ruolo di un uomo trans in Rug & Tug dopo le polemiche esplose on line, avrebbe dovuto portare avanti il progetto. “Penso che sia stato un errore non girare quel film, perché avrebbe presentato un’immagine positiva del mondo trans. Il cinema è business e ancora non esiste una star trans che finanzi un film da 60 milioni di dollari. È stato un errore. Ma è il mio pensiero. Sono solo un membro della comunità LGBTQ, ma mi è permesso pensarlo“.
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