In pochi giorni abbiamo ricevuto mail e messaggi privati da parte di ragazzi disposti ad ospitare Salvatore, 20enne rinnegato dalla famiglia perché omosessuale. La sua storia, raccontata in diretta social pochi giorni fa, è presto diventata virale, e ha avuto un lieto fine. In quanto maggiorenne, Salvatore ha scelto l’ospitalità di una famiglia di una provincia della Campania diversa da quella di Napoli. Per lui si erano immediatamente mossi anche il centro anti violenza del Comune di Napoli e i servizi sociali di Ercolano.
Questa Casa non è un Albergo – Rainbow Center Napoli, casa rifugio per persone LGBT + realizzata in un bene confiscato alla mafia del Comune di Napoli e gestita dall’associazione i Ken ONLUS, si era immediatamente offerta per l’accoglienza, avendo ancora disposizione un posto letto. Casa rifugio che attualmente ospita Valentino, ragazzo sordo cacciato dalla famiglia perché gay. Chiaro che l’arrivo di un nuovo ospite, che sia Salvatore o chiunque altro abbia bisogno di aiuto immediato, si possa realizzare solo e soltanto dopo un tampone negativo e l’isolamento presso un centro specifico per il COVID-19. Ma Salvatore, come detto, ha scelto l’accoglienza di una famiglia che si era interessata al suo caso nel corso della diretta social di inizio settimana. L’importante, ovviamente, è che stia bene.
Questa Casa non è un Albergo – Rainbow Center Napoli (numero di telefono 3938013868), si propone ai ragazzi e ragazze della regione Campania tra i 14 ed i 35 anni, ai migranti LGBT e agli over 35 vittime di maltrattamento e\o violenza.
Tra i tanti messaggi arrivati in redazione da parte di persone disposte ad ospitare Salvatore, in cerca di aiuto, riportiamo quello di un ragazzo di Grosseto: “Vorrei poterlo aiutare, io e mio marito siamo disposti ad accoglierlo ed aiutarlo per quanto ci è possibile!! Può abitare con noi senza problemi e senza sentirsi mai in debito… Mi è stato sempre insegnato che dove mangiano due persone ne possono mangiare anche 3!!! Se volete noi ci siamo“.
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