Ha vinto il buonsenso, almeno in questa occasione, per la gioia di Matteo Salvini, ministro dell’interno che mesi fa ha ottenuto il reintegro della dicitura ‘padre’ e ‘madre’, rispetto a ‘genitori’, sulle carte d’identità dei minori.
L’ufficio Anagrafe del Comune di Venezia ha infatti inviato un ‘ciaone’ al vicepremier leghista, consegnando l’agognato documento ad una bimba di sei anni con due mamme, senza i termini ‘padre’ e ‘madre’. Perché la piccola, ovviamente, un papà non ce l’ha. Sul documento è comparso semplicemente «nomi dei genitori o chi ne fa le veci». Amen.
La mamma di Anna, nome di fantasia, l’ha data alla luce nel 2012, grazie al seme di un donatore anonimo. L’altra mamma è riuscita ad adottarla anche legalmente, due anni or sono, con una sentenza che ribadiva come le due donne «costituiscano una coppia con un legame solido e duraturo e come entrambe vivano la relazione con la bambina come quella di un genitore con la propria figlia». Peccato che dinanzi alla carta d’identità, e a quel ritorno al passato voluto da Salvini, agli uffici di Favaro Veneto non sapessero come rispondere. Chiesti chiarimenti al ministero dell’Interno, non sono arrivate risposte di alcun tipo. E allora si è tornati al ‘vecchio’ metodo, che include anche le famiglie omogenitoriali e soprattutto i figli delle coppie gay, che nulla hanno fatto per metirarsi trattamenti discriminanti.
“La direttiva di Salvini, fatta come un “dispetto” ai gay, in realtà rischiava di danneggiare esclusivamente la nostra bambina. Per fortuna l’amministrazione comunale si è dimostrata più intelligente e aperta di alcuni politici. Ora speriamo che la soluzione adottata da Venezia faccia da apripista. In questo modo, forse anche il Ministero prenderà finalmente atto che esistono le famiglie arcobaleno“, hanno commentato le due mamme al Corriere del Veneto.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.
queste due donne hanno solo fatto un dispetto alla bambina ,dui cui una sola è mamma.convinte che abbiano vinto chi sa quale guerra , hanno invece privato questa bambina di avere un padre e di poterlo chiamare ogni volta che ne avrebbe avuto voglia e desiderio.vorrei dire a queste due signore che fare le veci di qualcuno nonè una cosa brutta. brutto è appropriarsi con una dicitura di un qualcosa che la natura non ti ha concesso.e questo pensiero la attanagliera' sempre.