Spero che le associazioni omosessuali anti-Povia valutino meglio il calibro della vicenda. Le anticipazioni sulla famigerata "Luca era gay" lasciano pensare, più che a un´efferata provocazione, a una totale belinata, per dirla alla sanremese. Sull´amore eterosessuale, come su molti altri argomenti, il Festival ha seminato almeno altrettanti orrori e luoghi comuni, in molti decenni di sistematica (ma non intenzionale) offesa alla decenza artistica.
Va aggiunto che la memoria ci aiuta a ricollocare il brano di Povia in un ambito, quello della canzone comica, che solleva l´interprete dal sospetto di un´azione dolosa. Lo prova il fatto che circa dieci anni fa, in un´allegra manifestazione di disturbo chiamata "Festival di San Scemo", venne presentato un brano molto simile: l´ingiustamente dimenticato "Scusa mama se son gay, preferisco lui a lei". Il filologo può constatare che quella canzone già conteneva la preziosa rima "gay-lei" oggi riutilizzata dal Povia. La fondamentale differenza tra i due brani è che il primo era dichiaratamente consapevole della sua scemenza, il secondo non è in grado di farlo. Sempre filologicamente parlando, dobbiamo dunque concludere che il San Scemo di dieci anni fa fosse più avanti rispetto al San Remo di oggi. Non scende solo il Pil, anche il Qi perde parecchi colpi.
Michele Serra
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