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Sanremo 2018, al via il Festival meno femminile degli ultimi 15 anni

E’ tutto pronto per la sessantottesima edizione del Festival di Sanremo, frenata dalla presenza di appena 4 donne su 20 big in gara.

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La sessantottesima edizione del Festival di Sanremo partirà questa sera, come tradizione vuole direttamente dal teatro Ariston, con Claudio Baglioni direttore artistico nonché conduttore al fianco di Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino.

Un Festival chiamato a non far rimpiangere i tre anni di direzione Carlo Conti, autentico Re degli ascolti che nel 2016 venne travolto da quei nastrini rainbow che tramutarono Sanremo in uno straordinario megafono musicale rivolto verso il parlamento, chiamato ad approvare la legge sulle unioni civili.

Ariston che è stato impreziosito da un meraviglioso arcobaleno di fiori, all’ingresso del teatro, per poi cedere spazio e inevitabili polemiche nei confronti di un cast mai come quest’anno maschilista. Su 20 ‘campioni’, numero elevatissimo, appena 4 donne. Annalisa, Nina Zilli, Noemi e Ornella Vanoni. Il 20% appena dei concorrenti in gara. Una partecentuale ridicola raramente vista in 68 anni di manifestazione, che renderà l’intero carrozzone molto poco glamour. Per arrivare ad un numero tanto limitato di cantanti donne è necessario tornare alla nefasta edizione del 2004, condotta da Simona Ventura, disastrosa negli ascolti e boicottata dalle case discografiche, che non mandarono alcun nome di ‘grido’ in gara . Pure in quel caso solo quattro donne su 22 cantanti, che comprendevano anche i ‘giovani’ (e ben 17 esordienti).

Le Las Ketchup, in ‘coppia’ con Danny Losito, Linda, Veruska e Mietta, in coppia con Morris Albert. Il picco femminile del nuovo millennio si è avuto nel 2015, con 9 donne su 20 big, mentre anche nel 2004 ammirammo solo 4 cantanti, ma su 14 campioni. Per quanto riguarda gli ospiti, invece, spazio a Giorgia, Gianna Nannini e Laura Pausini, a rischio performance a causa di una laringite. Venerdì sera, invece, verrà consegnato il premio alla carriera all’immensa Milva. Totalmente azzerata la ‘quota LGBT’, dopo le ospitate degli anni scorsi di Elton John, Conchita Wurst e Ricky Martin.

In pochi confessano di guardarlo eppure tutti ne parlano, perché Sanremo è Sanremo e da oggi a sabato notte divorerà il mondo dello show business italico. Televisioni, radio e web, non si parlerà d’altro che non sia il Festival anche dinanzi ad un’edizione così anacronisticamente maschilista. Perché nell’anno della ‘rivolta’ delle donne, nata dopo l’esplosione dello scandalo Weinstein che si è presto diffuso a macchia d’olio, era lecito attendersi un numero maggiore di cantanti. La speranza, a questo punto, è che una delle 4 ‘superstiti’ possa far suo lo scettro.

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