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Savona, c’è il primo divorzio da unione civile

Dopo l’introduzione della legge cirinnà, nella città ligure scoppia la prima unione civile. Come funziona un divorzio per una coppia unita civilmente?

Savona, c'è il primo divorzio da unione civile - Diversi - Gay.it
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Se per la legge italiana le coppie gay non sono uguali a quelle eterosessuali nella loro unione, fortunatamente non lo sono neanche nel loro divorzio.

A Savona c’è stato il primo scioglimento di una coppia unita civilmente.  Una fine più rapida rispetto a quanto avviene per il vincolo matrimoniale, come previsto dalla diversa normativa italiana rispetto alle due istituzioni.

L’unione in questo caso è durata solo sei mesi, esplosa sotto le difficoltà di convivenza tra i coniugi. Dopo la sentenza della sezione civile del tribunale della città ligure, i due uomini sono ora impegnati sul fronte patrimoniale con tutte le pratiche previste dalla legge Cirinnà. Ma cosa comporta il divorzio in un’unione civile?

“In virtù di quanto previsto dalla legge numero 76/2016, ognuno dei partner è libero di chiedere il divorzio in qualsiasi momento, anche se l’altro non è d’accordo. È però necessario – scrive Studio Cataldi – formalizzare lo scioglimento del legame”.

“Rispetto al matrimonio le unioni civili possono sciogliersi più celermente: non è infatti necessario passare per la formale separazione, ma è sufficiente che i partner comunichino all’ufficiale di stato civile, anche disgiuntamente, la loro intenzione di dividersi. Fatta la richiesta e trascorsi tre mesi, diviene possibile proporre domanda di divorzio”.

A questo punto, una volta formalizzata la volontà di divorziare, si possono percorrere tre strade: in Tribunale, davanti al Sindaco o con negoziazione assistita dagli avvocati.

Anche nel caso del divorzio in un’unione civile al partner economicamente più debole – ricorda Studio Cataldi – può essere riconosciuto il diritto agli alimenti posti a carico dell’altro e l’assegnazione della casa”.

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6 thoughts on “Savona, c’è il primo divorzio da unione civile

  1. Mi spiace. Tra l’altro non condivido il ‘fortunatamente’; il fatto che la legge preveda per l’unione civile uno scioglimento lampo, rispetto a quello già riformato previsto per il matrimonio, non è certo una cosa positiva. E’ l’ennesima umiliazione a cui sono sottoposte le coppie omosessuali in questo Paese, escluse dal matrimonio, non riconosciute in quanto tali, dato che l’unione civile non riconosce il legame affettivo-sessuale, e trattate come nuclei sfarinabili all’istante quindi poco seri. Nell’articolo poi si parla di coniugi; chi va a costituire un’unione civile non diventa coniuge ma unito civilmente.

  2. In realtà anche i matrimoni ora si possono chiudere con un divorzio breve. A parte questo non si capisce che senso abbia dopo sei mesi. Prima di sposarsi o unirsi civilmente bisogna convivere e conoscere a fondo il partner.

    1. Non così breve. Nell’unione civile è proprio istantaneo, all’insegna della sfarinabilità più totale. Manca anche la separazione, che poteva benissimo essere prevista perlomeno come opzione. Manca la possibilità di scioglimento per mancata consumazione, in quanto l’unione civile non riconosce la coppia. Manca l’obbligo di fedeltà, con tutto quello che comporta anche in materia di fine del rapporto. E così via. Quando un vincolo è svilito in questo modo non c’è da stupirsi se poi se ne fa un uso simile.

      1. Non capisco bene anzi spero di non capire. La solidità di una coppia dipende da una legge, il che è già assurdo, e in particolare se la legge è come quella di prima che ci volevano anni per divorziare la coppia dura di più? E perché non tornare a prima del 1970 vietando il divorzio? Anzi facciamo come Franco in Spagna il dittatore che abolì il matrinonio civile così avremo coppie solidissime!!! Sfarinate? No l’acciaio inossidabile!!!

        1. Esatto, non hai capito. Io mi sono riferito alla legge vigente. Se invece di consentire a tutti la libertà di sposarsi viene mantenuta la discriminazione e i gay vengono confinati in un vincolo a se stante, svilito, freddo, disimpegnato e sfarinabile all’istante, non c’è da stupirsi se poi c’è chi di questo vincolo fa un uso simile finendo appunto per scioglierlo, non metterlo in pausa o provare a mandarlo avanti, ma scioglierlo, dopo soltanto qualche mese. Lo scioglimento, anche in tempi per nulla biblici, va benissimo; la legge semplicemente dovrebbe trattare i nuclei gay come tratta quelli etero, finendola di fare odiose e degradanti differenze.

  3. Credo che questo sarà solo il primo di tanti “divorzi”. Troppi ragazzini e immaturi si sono uniti sull’onda di un’effimera passione. Non ho mai capito perché è così facile sposarsi/unirsi e mentre è poi così complicato separarsi… dovrebbe essere esattamente il contrario.
    In ogni caso questo mio pensiero vale per tutti i tipi di coppie.

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