“Ahi, che bello!”
Lo sculacciamento erotico. Madonna lo ha cantato. Ally McBeal ci scherza su. Milioni di persone lo amano, ma altri non riescono a immaginare perché susciti tanto interesse.
Sembra che alcuni di noi siano fissati a considerare il “dolore” come una sensazione intensa, piacevole. Per altri fan dello spanking (sculacciate, appunto), gli aspetti mentali del gioco sadomaso sono la cosa più importante. In ogni caso, prendersi o regalare una sculacciata che arrossisca le natiche può essere molto divertente.
Anche se esistono a disposizione degli addetti un sacco di attrezzi utili allo spanking, dalla normale spazzola per capelli fino alle palette in pelle squisitamente confezionate, molti tradizionalisti preferiscono la cara vecchia mano. Potreste pensare che chiunque sappia come sculacciare un bel didietro, ma ci sono delle abilità specifiche che distinguono gli incompetenti dai geni.
Tenere la mano rilassata e leggermente a forma di coppa aiuta a minimizzare l’indolenzimento del palmo, oltre a produrre un soddisfacente effetto sonoro. Sapere dove colpire è molto importante. Più è imbottito, meno fa male, perciò un colpo sulla parte più carnosa del culetto sarà meno severo di un colpo simile dato in qualsiasi altra parte. C’è un “bel posticino” per lo spanking, situato intorno alla parte più bassa della piega delle natiche. Sculacciare in questo punto darà la massima stimolazione alle zone erogene; colpire in qualsiasi altro posto nei dintorni aumenterà la quantità di dolore-e-piacere. E la maggior parte del culetti sarà in grado di prenderne di più e di goderseli se lo sculacciatore parte piano, riscaldando la zona gradualmente.
Chi si prende le sculacciate farà bene a concentrarsi sul rilassamento, respirando profondamente e godendosela. Tendersi e trattenere il fiato, cosa che viene come risposta naturale al dolore, è controproducente negli incontri sadomaso. E le chiappe contratte renderanno la cosa molto più dolorosa, non meno. Con la pratica, la maggior parte dei culetti imparano a allargare i propri limiti, ad aumentare la piacevolezza, e a divertirsi un mucchio.
Come ogni attività sessuale, ci si può godere lo spanking di per sé oppure come parte di una scena più complessa. Molto comune è inserirlo in un gioco di ruolo, specialmente uno di quelli che puntano al rapporto daddy/boy.
(Su una t-shirt per gli amanti del genere si legge: “Hai fatto il cattivo ragazzo. Ora vattene in camera mia”). Una sessione di sculacciata fatta con comodo ma in maniera rigorosa sembra che possa essere definita con il termine “punizione”, ma qui sorge la solita questione se dare a una persona ciò che desidera si possa definire così.
Un’altra scena spanking piuttosto diffusa è quella relativa al mondo delle matricole. Le palette in legno artigianali sono l’aiuto giusto, e possono fare un male infernale.
Qualunque sia la fantasia che sprigiona, lo spanking può essere il preludio al “sesso vero” oppure essere finalizzato a se stesso. Alcuni esperti del sadomaso non si sognerebbero nemmeno di rovinare una buona sessione con il contatto genitale, ma d’altra parte ci sono anche ragazzi come Bob: «Mi piace mettere un ragazzo a quattro zampe, la bocca sul mio uccello, mentre gli arrossisco il sedere» dice. E chi può biasimarlo?
Tra i giochi sadomaso, lo spanking è uno di quelli meno a rischio di malattie. A meno che lo sculacciatore non sbagli mira e colpisca le palle, è improbabile che ci siano dei danni fisici significativi. Usate correttamente, anche palette e simili non lacerano la pelle, anche se certamente possono produrre lividi. Persino una sculacciata data con la mano ma con entusiasmo può rompere i capillari sotto la pelle e lasciare una piccola traccia che impiegherà due o tre giorni per scomparire, perciò è meglio non farvi sculacciare se dovete andare al mare nudi con i vostri genitori o se lo fate all’insaputa del vostro fidanzato.
Qualsiasi disturbo residuale può essere alleviato con una immersione in una vasca di acqua calda. Ma per molti adoratori dello spanking, il frizzicolìo che sentono quando si siedono nei giorni a seguire è parte del divertimento, un ricordo caldamente acceso di ciò che hanno subito e di quanto è stato divertente.
di Simon Shephard – Gay.com UK
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