E’ in fibrillazione il panorama politico italiano sulle unioni civili. Con la definitiva calendarizzazione del ddl Cirinnà, previsto in aula al Senato il prossimo 26 gennaio, e la relativa mobilitazione delle associazioni LGBT e di quelle cattoliche rispettivamente per sabato 23 e sabato 30, le prossime settimane saranno decisive per sapere se sarà davvero “la volta buona”, come ha più volte dichiarato il Premier Matteo Renzi, o se sarà l’ennesima promessa non mantenuta e l’ennesima occasione mancata. Nel mentre, arriva un nuovo sondaggio, questa volta commissionato dal Quotidiano Nazionale all’istituto IPR Marketing di Napoli.
L’intervista in esclusiva di Gay.it col direttore dell’istituto, Antonio Noto:
Secondo il sondaggio condotto dall’istituto partenopeo, il riconoscimento delle unioni civili eterosessuali vede il 74% di cittadini favorevoli, in linea con i nuovi stili di vita delle stesse coppie di sesso diverso. Se si passa alle unioni tra cittadini delle stesso sesso, la platea dei sì perde quasi 30 punti percentuali, attestandosi al 46% (i no totalizzano il 40%). Ancora inferiore la propensione a riconoscere a queste ultime la possibilità di unirsi in matrimonio: i favorevoli scendono al 38%. Segno che la propaganda cattointegralista di questi mesi – tra teorie gender e attacchi sul tema della stepchild adoption – ha corroso quel 74% di italiani che erano favorevoli ad un riconoscimento delle coppie dello stesso sesso registrato nell’ottobre scorso dall’istituto IPSOS (con un 37% favorevole alle unioni civili ed un 37% addirittura al matrimonio gay). Sempre secondo IPR Marketing, tra i cattolici la percentuale di contrari alle unioni civili salirebbe addirittura al 66%, mentre tra i non cattolici i favorevoli sarebbero al 70%.
Sul tema sicuramente più controverso delle adozioni, l’istituto di sondaggi napoletano non ha dubbi: i favorevoli a concedere le adozioni alle coppie dello stesso sesso sarebbero addirittura solo il 15% della popolazioni, con una sostanziale trasversalità di vedute tra cattolici e non cattolici. Nell’ottobre scorso, era stata la trasmissione televisiva Ballarò a commissionare all’istituto Euromedia Research un sondaggio sul tema. Lei sarebbe favorevole o contrario all’adozione per le coppie omosessuali, era la domanda. Favorevole si era dichiarato il 36,5% degli intervistati e contrario il 49,5%.
Infine il tema dei diritti specifici (assistenza familiare al partner malato, reversibilità della pensione, adozione), invece, vede gli italiani assumere posizioni più articolate. Su due questioni, larga parte del campione è propensa ad andare incontro alle richieste delle coppie omosessuali: la possibilità di assistenza di un partner convivente in caso di ricovero ospedaliero (72%) e l’ammissione quale erede naturale pro-quota con altri eventuali familiari in caso di decesso del partner (55%). Respinte, diversamente, la garanzia del mantenimento economico in caso del rapporto di convivenza (favorevole il 44%), così come la reversibilità della pensione del convivente (32%).
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