Stefano Caldara, milanese, 43 anni e Noel Michael Temple, giamaicano, 27 anni saranno la prima coppia a celebrare un’unione civile nelle sale dei matrimoni del Comune di Milano.
Mercoledì scorso si sono registrati e qualche giorno fa hanno ricevuto una mail di risposta da Palazzo Marino con l’accettazione e la postilla che la loro sarà la primissima unione ad essere celebrata, la data è ancora da confermare ma potrebbe essere già ad agosto, si attendono delucidazioni da Roma.
Stefano e Noel si sono conosciuti 3 anni fa durante un viaggio in Giamaica, ed ora vivono in un monolocale in zona Niguarda. Una vita tranquilla e il sogno di aprire il primo bistrot giamaicano della città. Noel racconta di come la Giamaica sia uno dei paesi più omofobi al mondo e di come gli omosessuali siano costantemente vessati e aggrediti, senza alcuna possibilità di vivere una vita tranquilla. Chiunque ne abbia la possibilità fa di tutto per andarsene, negli Stati Uniti oppure in Europa.
Da quando è a Milano comunque, la sua vita è felice, si sente parte della comunità e non ha mai subito alcun episodio spiacevole.
Stefano invece ringrazia Monica Cirinnà, Matteo Renzi e tutto il capoluogo lombardo per l’impegno in questa battaglia che sta per dare finalmente a lui e Noel i diritti fondamentali di cui necessitano. ‘Ci piacciono molto i bambini, ma andiamo avanti un passo alla volta‘ dicono, il matrimonio egualitario rimane quindi l’obiettivo, ma per il momento vale la pena godersi questa festa, a cui parteciperanno le famiglie e chiunque voglia condividere la loro gioia, che diventa per forza di cose anche un momento fortemente simbolico. ‘Qui si va avanti‘ chiosa Majorino, sottolineando che celebrare le unioni civili negli stessi spazi dove si celebrano i matrimoni, ha per la giunta un preciso intento politico.
E per quanto riguarda il famigerato nullaosta all’unione civile per i cittadini stranieri? Il decreto ponte lo dice chiaro: è necessaria un’autorizzazione dell’ambasciata o del consolato di competenza. Ciò può creare problemi agli stranieri provenienti da paesi (come la Giamaica, appunto) nei quali le unioni omosessuali non sono riconosciute, o peggio nei quali l’omosessualità è repressa penalmente. Il Consiglio di Stato è intervenuto col suo parere a chiarire la questione: “il diritto di contrarre una unione civile va ormai considerato – secondo il parere – norma di ORDINE PUBBLICO, suscettibile di impedire la rilevanza della legislazione straniera che ostacoli l’esercizio del diritto medesimo”. Il nullaosta diventerebbe quindi superfluo. Stefano lo conferma: “Per il momento abbiamo ottenuto solo un’attestazione di stato libero, il Comune di Milano al momento della prenotazione non ci ha chiesto nessun tipo di nullaosta, in linea con le direttive del Consiglio di Stato. Staremo a vedere“. Diverso era stato il caso di Michel e Silviu (LEGGI >), la coppia italo-rumena che si era vista rifiutare il nullaosta dall’ambasciata del paese: il fatto però era avvenuto prima delle delucidazioni del Consiglio di Stato, per cui ora potrebbe non essere più valido.
Auguri a questi due ragazzi ! Tanta felicità a loro e a tutti i loro cari. Ottimo anche il modo in cui l'articolo parla dell'unione civile cioè senza far finta sia matrimonio, cosa che sarebbe assurda e controproducente. Così si fa. Il matrimonio verrà, prima o poi. Intanto chi vuole godersi le unioni civili se le goda :) Ancora auguri ai due ragazzi