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Studenti polacchi interrogati per ore dalla polizia dopo aver denunciato professore omofobo

Il viceministro polacco in difesa del professore omofobo, con gli studenti intimiditi dalla polizia. È sempre più allarme omofoba in Polonia.

Studenti polacchi interrogati per ore dalla polizia dopo aver denunciato professore omofobo - polonia - Gay.it
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Nel febbraio scorso un gruppo di studenti polacchi ha presentato una denuncia formale secondo cui il dott. Ewa Budzyńska, professore associato di sociologia presso l’Università della Slesia, avrebbe esposto in aula “opinioni omofobe, antisemitismo, informazioni incompatibili con la moderna conoscenza scientifica e promozione di idee cattoliche radicali”. Gli insegnamenti di Budzyńska, sottolinea PinkNews, erano “basati su false informazioni” e “incompatibili con le attuali conoscenze scientifiche”.

Le controverse lezioni di questo Budzyńska definivano l’aborto come un “omicidio”, una “famiglia normale” unicamente formata da una relazione tra un uomo e una donna, e  gli studi di genere, inclusa l’identità transgender, “come il comunismo”. Budzyńska si è dimesso per protesta dopo che l’università ha aperto un’indagine a suo carico. A rappresentarlo in tribunale c’è la Ordo Iuris, un’organizzazione legale cristiana conservatrice.

Ma la notizia è un’altra, almeno oggi, perché quegli stessi studenti che denunciarono pubblicamente Budzyńska sono stati recentemente interrogati per ore dalle autorità polacche. I ragazzi hanno lasciato scossi e in lacrime la centrale, come riferito dal Center for Monitoring Racist and Xenophobic Behaviors, che sta fornendo loro supporto legale. Sui social il gruppo ha definito gli interrogatori della polizia come “intimidatori”. La cosa incredibile è che le stesse autorità polacche non hanno fornito alcuna motivazione agli studenti per giustificare simili interrogatori, dove erano invece presenti i legali di Budzyńska, che sostengono come i ragazzi avrebbero falsificato le informazioni nel presentare la denuncia contro il professore. Il Center for Monitoring Racist and Xenophobic Behaviors ha parlato di affermazioni “assurde”.”Ordo Iuris vuole semplicemente intimidire gli studenti, in modo che chiunque altro abbia ora paura di presentare un simile reclamo”. Budzyńska è così follemente diventato un martire. Perfino Jarosław Gowin, vice primo ministro polacco, ha promesso sui social di voler “presentare un disegno di legge per proteggere la libertà di parola e di ricerca nelle università polacche”. In questo caso, la “libertà di parola” farebbe rima con ideologia cattoestremista. “Non permetteremo agli ambienti estremamente ideologizzati di censurare”, ha continuato Gowin, ribaltando il tavolo.

Il caso Budzyńska arriva nel bel mezzo di uno tsunami omofobo che ha colpito la Polonia. Un terzo del Paese, cosa da non dimenticare, si è dichiarato “libero dall’ideologia LGBT”, con centinaia di comuni locali che hanno pubblicamente sottoscritto un impegno denunciando la “propaganda LGBT”.

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