MILANO – Il governo della Sierra Leone dovrebbe portare alla giustizia i responsabili del brutale omicidio di FannyAnn Eddy, fondatrice del Sierra Leone Lesbian and Gay Association e attivista lesbica conosciuta in tutta l’Africa, ha detto Human Rights Watch.
Stuprata e pugnalata
Eddy e’ stata trovata morta la mattina del 29 Settembre. Mentre lavorava da sola negli uffici dell’associazione la notte precedente, i suoi assalitori sarebbero entrati nell’edificio, stuprandola, pugnalandola e spezzandole il collo. “FannyAnn Eddy era una persona di straordinario coraggio e integrita’, che ha letterlamente dedicato la sua vita ai diritti umani,” ha detto il direttore di HRW per le questioni GLBT. “Ripetutamente, nel suo paese e anche altrove, ha attirato l’attenzione sui maltrattamenti, le discriminazioni e la violenza che i gay e le lesbiche subiscono in Sierra Leone. Adesso e’ stata uccisa negli uffici dell’organizzazione da lei fondata, e c’e’ il sospetto che sia diventata lei stessa vittima dell’odio.”
Una storia unica
Eddy ha fondato l’associazione nel 2002. Il gruppo forniva assistenza sociale e psicologica ad una comunita’ timorosa e nascosta. Eddy stessa, tuttavia, era una figura visibile e coraggiosa, faceva pressione sui ministri per risolvere i problemi delle violazioni dei diritti umani e quelli sanitari della comunita’ GLBT.
In Aprile, Eddy ha fatto parte di una delegazione di attivisti per i diritti sessuali che Human Rights Watch e International Gay and Lesbian Human Rights Commission (IGLHRC) hanno aiutato a intervenire nella sessione annuale della Commissione sui Diritti Umani dell’ONU a Ginevra. Eddy ha incontrato la delegazione del suo governo, e ha testimoniato presso Commissione sui diritti degli omosessuali in quella che ha definito “la mia amata Sierra Leone”
“Subiamo costantemente maltrattamenti e violenze dai vicini e dagli altri,” ha detto alla Commissione. “I loro attacchi omofobici rimangono impuniti dalle autorita’, incoraggiando ulteriormente il loro trattamento discriminatorio e violento sulle lesbiche, i gay, i bisessuali e i transessuali.” Eddy e la sua organizzazione hanno documentato maltrattamenti, linciaggi e arresti arbitrari di omosessuali e transessuali in Sierra Leone.
La Sierra Leone sta uscendo da un perioso devastante di guerra civile conclusa nel 2002. La guerra era caratterizzata da violazioni dei diritti umani da entrambe le parti ma specialmente dai ribelli che perpetravano stupri, uccisioni, torture e amputazioni di arti. Nonostante il disarmo di 47 mila combattenti e il riuscito completamento delle elezioni presidenziali e parlamentari nel 2002, le questioni che hanno dato origine al conflitto (corruzione endemica, debole stato di diritto, poverta’ e l’ineguale distribuzione delle risorse naturali del paese) rimangono tuttora non risolte dal governo.
Se prima del conflitto c’erano gravi problemi con la Polizia e il sistema giudiziario, la guerra civile li ha peggiorati. La comunita’ internazionale, specie il Regno Unito, ha investito fortemente per addestrare la polizia e riabilitare il sistema giudiziario, tuttavia numerosi problemi rimangono. Mentre ci sono stati molti miglioramenti nel comportamento della polizia, sono state denunciate estorsioni, corruzione e condotta non professionale. C’e’ un numero insufficiente di magistrati, giudici, pubblici ministeri ed edifici giudiziari che hanno condotto a gravi ritardi nel sistema. Le detenzioni estese e ilegali di centinaia di sospetti criminali, molti senza le garanzie del giusto processo sancite dalla costituzione, e’ anche un problema chiave.
Le autorita’ in Sierra Leone devono investigare questo crimine, ha detto HRW. Devono mandare il messaggio alla comunità omosessuale che la violenza contro loro non rimarra’ impunita’.
Notizia tratta da Ecquologia; fonte: Human Rights Watch; traduzione a cura di Fabio Quattrocchi
STUPRATA E UCCISA ATTIVISTA GLBT
E’ accaduto in Sierra Leone il 29 settembre scorso. FannyAnn Eddy, fondatrice del Sierra Leone Lesbian and Gay Association, era sola nella sede, quando ha subito la fatale aggressione.

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